di Giulio Neri
La gentilezza e il garbo di Salvatore Capra sono quelli di un uomo d’altri tempi, e la generazione di sessantenni che lo ricorda cofondatore del Capolinea, storico locale di Via Martini, oggi può riconoscersi in questo libro nostalgico, di aneliti rivoluzionari nella Cagliari dei movimenti studenteschi.
Pubblicato da Lettere Animate Editore, Le calze di Timisoara rievoca una gioventù divisa fra l’impegno politico sincero e i pretesti di una militanza che era anzitutto opportunità sociale e “moda”. Capra rievoca il fermento partecipativo, ma anche l’ingenuità, la violenza improvvida, gli errori di un gruppo di ragazzi dell’istituto De Sanctis che, pur nell’adesione all’ideale comunista, finiscono per scontrarsi e perdersi. La cosiddetta lotta di classe si manifesta in primis nel rapporto fra i due protagonisti, Valerio Del Rio, il figlio di papà, e Pietro Cortis, il proletario di Villaggio pescatori, in un percorso che li condurrà all’età adulta e a scelte di vita radicali.
Spartiacque della vicenda, un viaggio nella Romania di Ceausescu, con la decisione in apparenza anti-storica di stabilirvisi, mentre in tutto il blocco sovietico si facevano carte false per raggiungere l’Occidente. Un progetto di turismo sessuale dall’esito inaspettato: il cagliaritano deluso e un po’ abulico che riempie la valigia di calze velate per ricompensare giovani romene compiacenti, a Timisoara scoprirà l’amore per una donna, il senso di pienezza della famiglia e un concreto desiderio di libertà. È il concetto stesso di Rivoluzione a esserne rivitalizzato: da tema astratto per assemblee e chiacchiere interminabili nella sede di partito, con puntate al bar Pasubio, la ribellione diventa nella Romania oppressa un’esigenza profonda, il principio per cui vale la pena vivere, e morire.
Ispirato da una storia vera, e dalla testimonianza di Fiodor Cosminu, perseguitato politico dal regime di Ceausescu, il romanzo è stato presentato venerdì 24 novembre alla CostArena di Bologna, nell’ambito del Festival Letterario di San Bartolomeo organizzato da Vincenzo Di Dino (ARKA eventi culturali).













