Lavoro nero, sfruttamento, assunzioni di facciata, cooperative che affittano i lavoratori, false associazioni temporanee che speculano sulla pelle di chi cerca un’occupazione. Ma non basta. Le aziende utilizzano spesso a sproposito i voucher che erano nati con obiettivi diversi. Solo nel 2014 si sono registrate 2000 denunce e la percentuale del lavoro sommerso è stabile e da alcuni anni non scende sotto il 10 per cento. Ad analizzare e illustrare i problemi che emergono dal mondo del lavoro è Antonio Zoina, direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Cagliari, intervistato dal direttore di Castedduonline, Maurizio Bistrusso, nel corso del programma televisivo “I due di via Venturi” andato in onda stamattina, sull’emittente televisiva Sardegna1,nello spazio dedicato all’informazione e all’attualità .
“In genere i lavoratori denunciano il fenomeno quando cessa il rapporto- spiega Zoina – non è semplice per gli ispettori chiedere la collaborazione di chi ha bisogno di lavorare e deve sottostare ad ogni forma di ricatto occupazionale. Molto spesso le aziende non rispettano i principi di sicurezza e di tutela dei lavoratori e utilizzano una serie di escamotage a volte coperti da una legalità apparente e di facciata . Il lavoro nero favorisce l’illegalità e la mancanza di una contribuzione reale è un prezzo molto alto che i lavoratori pagano sulla propria pelle. Uno spaccato dell’economia che rimane sommerso. Su 6 mila lavoratori, circa 2 mila sono irregolari, con una percentuale del 40 per cento, che non è calata nell’ultimo anno e risulta stabile. I nostri uffici a Cagliari presenti in via Pirastu 2 sono a disposizione per tutte quelle persone che decideranno di denunciare ogni forma di sopruso e di sfruttamento. Ora attendiamo di conoscere i dati relativi alla Jobs Act che dovrebbe favorire la regolarizzazione dei rapporti di lavoro con l’abbattimento dei costi contributivi”.













