Viaggio alla (ri)scoperta dei segreti della mente con il “Laboratorio sulle Tecniche di Memoria e Apprendimento efficace” diretto da Iolanda Mason, in programma sabato 10 e domenica 11 giugno al Ts’E / Teatro Sant’Eusebio in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari – a cura di InversaMentein collaborazione con il Teatro del Segno, nell’ambito del progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE / per un quartiere senza teatro”.
Focus sui delicati e complessi meccanismi con cui i ricordi si imprimono e si organizzano nel cervello attraverso le reti neurali e sulle forme e sui metodi elaborati da retori e studiosi fin dall’antichità per incrementare le capacità di memorizzazione, in un avvincente excursus dai “loci” ciceroniasni ad altri sistemi di visualizzazione, accanto a semplici esercizi per favorire la concentrazione e velocizzare la lettura, l’analisi e la comprensione del testo, fino alla creazione delle preziose “mappe mentali”.
Una full immersion per imparare a ricordare – scegliendo tra diverse tecniche di memorizzazione, quelle più adatte e efficaci in base alle proprie esigenze, e alle diverse circostanze, ma anche alle personali attitudini e inclinazioni, unendo l’utile al dilettevole e la teoria alla pratica, per sperimentare direttamente come la facilità nell’apprendimento sia direttamente proporzionale alla piacevolezza degli argomenti e alla chiarezza dell’esposizione, oltre che all’interesse della materia e alle emozioni correlate al contenuto e al contesto.
Quasi paradossalmente nell’era della memoria artificiale e della realtà aumentata, in cui è diventato fin troppo facile avvalersi delle conoscenze e informazioni disponibili sulla rete, tanto da avere l’illusione di padroneggiare l’intero scibile umano con un clic, diventa fondamentale recuperare abilità e competenze che consentano di acquisire e sviluppare autonomamente saperi, e quindi di elaborare un proprio pensiero critico – senza dover dipendere totalmente da fonti esterne e dalle idee altrui. Pensato per attori, musicisti, danzatori e performers, per docenti e studenti, per gli speakers e per tutti coloro che volessero approfondire i misteri del funzionamento della mente e (re)imparare a ricordare, il laboratorio curato da Iolanda Mason (esperta in “tecniche di memoria e apprendimento efficace” con competenze sulla comunicazione e la PNL) fornisce una serie di strumenti e suggerimenti preziosi (e immediatamente utilizzabili), mettendo l’accento sulle risorse e i talenti individuali, e sulla creatività.
L’approccio scientifico si mescola a quello ludico: insieme alle nozioni teoriche e agli esempi concreti, non mancheranno esercizi pratici e giochi mirati per sollecitare la mente e risvegliare le capacità mnemoniche in maniera divertente e coinvolgente.
L’identità si fonda sui ricordi, ha radici nella storia individuale e collettiva, in una trama complessa fatta di pensieri e emozioni, di eventi e esperienze, perfino di battaglie ideali e disincanto: la perdita del passato è il contrario della conoscenza di sé e della verità (in greco aletheia, la non-dimenticanza). In tempi di globalizzazione e diffusione delle nuove tecnologie affiora addirittura il rischio della “demenza digitale” preconizzata da Manfred Spitzer: la disponibilità e facilità di accesso alla miriade di dati presenti nella rete, oltre a definire i limiti di un orizzonte culturale comune e in un certo senso “omologato”, potrebbe rendere inusuali e apparentemente obsoleti strumenti come la memoria, con l’effetto paradossale di trasformare l’uomo in un’appendice dei propri apparati elettronici.
Eppure, come sottolinea Friedrich Nietzsche, è proprio la memoria a distinguere gli uomini dagli animali, i quali invece vivono attimo per attimo, legati brevemente con il proprio piacere e dispiacere… (e perciò né tristi né annoiati): la memoria nella descrizione del filosofo tedesco «è un prodigio: l’attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice “Mi ricordo”».
La possibilità di far rivivere il passato, e di immaginare il futuro, permette di avere coscienza di sé, di ciò che si è stati e di ciò che si potrebbe diventare. La memoria è quindi la chiave per capire il mondo, per analizzare e talvolta prevederne i fenomeni, strumento di sopravvivenza utile tra i banchi di scuola e dell’università – per chi insegna e per chi apprende – come per la strada (e lungo il cammino dell’esistenza), per scegliere un percorso invece di un altro; serve per le conferenze e i dibattiti pubblici, nelle aule dei tribunali, per scoprire falsità e incongruenze nelle testimonianze e nelle dichiarazioni dei politici.
Indispensabile per gli artisti – non solo nello studio dei maestri, ma anche nelle loro performances: non a caso per i greci Mnemosine, dea della memoria, era madre delle Muse, le divinità del canto, della poesia e della danza, della commedia e della tragedia e della scienza astronomica. Le “Tecniche di Memoria”proposte da Iolanda Mason rappresentano un utile e duttile strumento per imparare una parte (in teatro) o una partitura musicale, per memorizzare una coreografia e una sequenza di gesti e azioni come di movimenti nello spazio, ovvero una serie di nomi e numeri o di eventi e date, come per comprendere e padroneggiare il significato di un testo e i punti salienti di un discorso. La memoria custodisce le chiavi per interpretare le realtà e decodificare i segni e i simboli nell’universo che ci circonda, attraverso nuovi e antichi saperi.
Per informazioni e iscrizioni:
[email protected] – cell. 349 5834205 – www.teatrodelsegno.com













