“La vignetta del Corriere della Sera? Nessuna indignazione, sappiamo quanto vale la nostra Sardegna”

Un fiume di polemiche per la vignetta di Giannelli di pecore, pastori e virus. La consigliera di Monserrato Valentina Picciau: “Compatisco quei poveretti che non sanno cosa significhi vivere nel regno ininterrotto del lentischio”


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“Le polemiche riguardo la vignetta di Giannelli? Io tutta questa indignazione per l’accostamento della Sardegna alle sue tradizioni agropastorali non la capisco” afferma la consigliera di Monserrato Valentina Picciau. Ha tenuto banco tutto il giorno la polemica che si è creata dopo la pubblicazione della rappresentazione satirica del famoso vignettista nazionale del Corriere comparsa questa mattina. Segue quella di poche settimane fa, dettata da un noto marchio di gioielli che rappresenta la Sardegna con un ciondolo a forma di  pecora.  “Io sono orgogliosa della mia terra, delle mie tradizioni, sono orgogliosamente sarda. Non mi indigno perché so quanto valiamo e quanto valga la mia terra, di ciò che dicono gli altri semplicemente me ne frego e li compatisco perché, poveretti, non sanno cosa significhi vivere “nel regno ininterrotto del lentischio”.
“Anche io sono convinto che gli stranieri abbiano ancora tanto rispetto e sana invidia per i sardi e i luoghi che abitano – afferma Sergio Caddeo, originario di Monserrato ma residente a Vado Ligure – credo altresì che il continuare a mettere accenti su presunte inciviltà tra i frequentatori stagionali e non (io ne conosco moltissimi anche nativi che non sono il top dell’educazione ambientale) prima o poi sortirà l’effetto di “isolarci” davvero e se per i duri e puri del “come noi nessuno al mondo” sarà un obiettivo raggiunto, lascerà la nostra isola senza commercio e turismo. E sono pure convinto che “non di solo pani e casu” vive l’uomo”.


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