
Il sogno di un nuovo lavoro in una ditta di trasporti arriva a dicembre. La settimana di prova, tutto bene. Un’altra settimana di lavoro e poi l’infortunio. Referto: distorsione muscolare dell’avanbraccio sinistro di terzo grado. E qui crolla il mondo addosso a Roberto Bistrussu, operaio cagliaritano. Non può lavorare. Alcuni giorni dopo arriva la beffa: licenziato per non superamento della prova. Ma la sfortuna non finisce qui per l’operaio e la sua famiglia (due figli a carico). A sei mesi dall’incidente, l’Inail ha deciso di chiudere la pratica perché non vi sarebbe più infortunio: Bistrussu è guarito.
“Mio marito invece non ha più il movimento del braccio sinistro, nè delle dita, non può fare forza, non può alzarlo, non può fare nulla. Figuriamoci lavorare- racconta la moglie . “Non possiamo permetterci un avvocato, chiediamo se qualcuno può aiutarci a fare riaprire la pratica con l’Inail. Questo è il nostro numero 3455845339” è l’appello accorato.