di Aurora Simeone
Ancora una volta la mortificazione del nostro lavoro, perché il nostro è un lavoro, lo sa Presidente Francesco Pigliaru? O forse dovremmo ricordarlo a lei Assessore Raffaele Paci? Perché ancora una volta, oltre ad uno stanziamento sempre più basso per un settore che vede circa 2.500 lavoratori impiegati, non contando il migliaio perso negli ultimi 4 anni, con altrettante famiglie, oltre un indotto potenzialmente infinito, avete chiuso il portafoglio dell’Assessorato alla Cultura, che potrà erogare ora solo il 40% di anticipazione dei contributi assegnati per il 2016, quando la legge prevede l’80. 40% che arriverà al 8° mese di attività? Molte strutture riceveranno un bonus, un risarcimento per i tagli subiti negli ultimi 4 anni, una pezza che per molti rimanda di un anno la morte certa, questo è il prezzo da pagare? Il 40% a fine luglio-inizio agosto è un insulto! L’ennesimo insulto. Vi riempite la bocca della bellezza che il nostro settore sa creare, di quanto questa bellezza possa “salvare” la nostra isola anche dal punto di vista economico, ma di fatto la state sporcando con la merda, questa bellezza! Abbiate il coraggio delle vostre azioni e non fate finta di conoscere un settore che ignorate, avete deciso che la Cultura e l’Arte possono aspettare, e se non fate in tempo voi, pazienza, ci penseranno i prossimi! Ci state togliendo qualunque forza, vi domandiamo: perché? Perché non state semplicemente zitti o non ci dite “basta, non ci sono più soldi”. Perché invece cercate di tranquillizzarci? “vedrete che cambierà,ci saranno nuovi bandi, nuove opportunità”! Bene evviva i nuovi bandi! Ma ai nuovi bandi ci dovete permettere di arrivare vivi! Il vestitino della Cultura e dell’Arte da indossare in campagna elettorale per essere più belli e credibili si sta sfilacciando, tra poco non sarà più possibile ripararlo. Fatevi da soli le feste e gli spettacoli che vi servono a trovare più voti. Avete una percezione del tempo che non ha nulla a che fare con la realtà! Tanto chi fa questo lavoro con passione, resiste, ipoteca case (e a volte le perde sic!), prende prestiti, anticipa tutti i soldi che possiede aspettando un domani che non comincia, ma comincerà, tranquilli che comincerà! Togliete, come e peggio del centro destra, potere, soldi e margini di manovra ai vostri assessori, rendendoli deboli, li mandate in prima linea a mani vuote…Vi auguriamo anche solo un decimo della fatica che ogni lavoratore dello spettacolo, dagli organizzatori ai tecnici, fa ogni giorno della sua carriera per mettere insieme il pranzo con la cena! Non si può più accettare questa gestione di tempistica e fondi legati alla nostra attività e con la contemporanea assoluta mancanza di qualsiasi forma di garanzia (non era praticamente certa l’attivazione del fondo di garanzia per lo spettacolo?), ci avete portato a dover modificare e riaprire rassegne e Festival già chiusi perché i bandi escono quando tutto è già stato fatto, figuriamoci le assegnazioni e le erogazioni. Il nostro lavoro è fatto di mesi di ricerca, studio, prove, sopralluoghi, contatti, costruzione di reti, rapporti con il territorio che ci ospita, non si può più lavorare con i Se e con i Forse.
Per questi motivi Il Teatro del Sale sceglie di non accettare questa ennesima mortificazione, modifica il calendario già stabilito e sospende la XIV edizione del festival L’Isola del teatro & l’isola raccontata, prevista per il mese di agosto a Bosa e in Planargia, sino a quando non verranno liberate le somme per l’erogazione immediata dell’80% del contributo assegnato, previsto dalla legge.
Come già più volte comunicato siamo a disposizione, insieme ad altre centinaia di colleghi, ad incontrarvi per raccontarvi la giornata tipo (ma anche la settimana, il mese e l’anno) di un lavoratore dello spettacolo dal vivo in Sardegna.