
Si è registrata sul portale ufficiale “dieci giorni fa”. Lei, ultrasessantenne, “ho 65 anni”, sperava di essere chiamata dopo pochi giorni per la prima dose del vaccino. E invece, a distanza di quasi due settimane, Patrizia Cocco si sente “dimenticata”. Lavora come addetta mensa alla Sant’Alenixedda di piazza Giovanni XXIII a Cagliari. Ogni giorno viaggia sin da Capoterra per poter lavorare e servire agli alunni “i pasti che arrivano da una società esterna”. La paura di prendersi il Covid è tanta. Anche perché “la scuola è già stata chiusa dopo alcuni casi di contagio, attualmente una classe è in quarantena. Ho fatto regolare iscrizione per poter accedere al vaccino, mi hanno confermato la presa in carico ma senza avere appuntamento per la somministrazione. Non esiste nessun contatto telefonico o quant altro per poter sapere come e quando verrò contattata”.
La paura c’è: “Noi addette mensa non siamo state riconosciute come categoria lavorativa a rischio. Se vengo contagiata, poi, che faccio? Non voglio far passare guai alla mia famiglia, mia figlia ha anche una figlia piccola. Nella mensa i bimbi sono senza mascherina, ho urgenza di essere vaccinata”.