La Panada unisce Sardegna e Maiorca: un ponte di fede e cultura nel cuore del Mediterraneo.
È stato un successo commovente e profondamente simbolico l’evento celebrato il 18 maggio 2025 all’Eremo di Sant’Honorato, sul Puig de Randa a Maiorca, in occasione del 45º anniversario della Vergine della Panada. Una cerimonia che ha saputo intrecciare sacro e tradizione, cultura materiale e spiritualità, portando al centro del Mediterraneo insulare un messaggio di unità, identità e memoria condivisa.
Protagonista dell’evento è stata Veronica Matta, antropologa e prima Dama d’onore sarda di Santa Maria della Panada, che ha guidato la delegazione sarda composta da Rita Fenu, Claudio Angotzi, Adriano Pinna e Monica Sciola. In un gesto carico di significato, il gruppo ha consegnato la bandiera dei Quattro Mori a Padre Miquel Mascaró, custode dell’eremo, perché venga issata nell’ermita de Sant Honorat, suggellando così un patto spirituale e culturale tra le isole sorelle di Sardegna e Maiorca.
Accolti da una chiesa gremita di fedeli e curiosi, i partecipanti hanno potuto vivere momenti di intensa emozione: tra questi, l’arrivo nel monastero delle Monache di clausura, che con profonda commozione hanno abbracciato la visita e la statua della Vergine della Panada, rendendo tangibile la sacralità del pellegrinaggio.
A impreziosire la cerimonia anche la panada in ceramica realizzata dall’artista Ignazia Tinti e il dipinto a mano dell’artista gallurese Paolo Demuro, offerti come doni simbolici alla comunità maiorchina. Ma a trionfare sono state soprattutto le panadas di Cuglieri (PAT), sapientemente preparate dal laboratorio *Le Dolci Note* di Sonia Angotzi, che hanno incantato i palati e conquistato anche i cuori.
I balli tradizionali maiorchini, portati in scena dai gruppi Balladors de la Riba e Xerebiols, hanno lasciato tutti senza parole, coinvolgendo il pubblico sia all’interno della chiesa che nello spazio esterno, trasformando la celebrazione religiosa in una vera e propria festa popolare.
Durante il suo intervento ufficiale, Veronica Matta ha espresso con entusiasmo la sua visione per il futuro: “Questo secondo incontro alla Ermita è per me conferma di un nuovo cammino: un pellegrinaggio culturale e spirituale tra le isole del Mediterraneo, dove la panada non è solo cibo, ma simbolo di identità, appartenenza e devozione. Le nostre isole, spesso viste come margini, sono in realtà i veri cuori pulsanti di una cultura resistente, che attraverso gesti semplici come la preparazione di una panada, custodisce secoli di storia e di fede. La Via della Panada è appena cominciata”.
Il momento clou della giornata è stato la Celebrazione dell’Eucaristia, l’VIII Pellegrinaggio in onore della Madre di Dio, seguito dalla *traslazione della Madonna* al Monastero delle Monache Salesiane, dove rimarrà per due giorni per la venerazione da parte di Suor María del Carmen, madrina dell’immagine sacra.
Presente anche *Don Francisco Juan Salleras, fondatore dell’Ordine dei Caballeros y Damas de Honor de Santa María de la Panada, affiancato da Jordi Llabrés y Sans, Cavaliere e coordinatore dell’evento, che ha sottolineato l’importanza del dialogo interculturale tra le comunità isolane.
“La Panada tra devozione e cultura” – come recita il titolo del discorso di Matta – si conferma dunque non solo una specialità gastronomica, ma un codice di identità collettiva, un veicolo di connessione tra popoli e territori divisi dal mare ma uniti dal cuore. E mentre le isole si raccontano tra solitudine e comunità, il culto della Vergine della Panada continua a crescere, arricchendosi di arte, fede e memoria.
Un evento che non chiude un ciclo, ma ne apre uno nuovo, con lo sguardo rivolto verso altri approdi nel Mediterraneo, lungo le rotte antiche del gusto e della spiritualità condivisa.