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Piazza Yenne ritornerà a essere una piazza completamente godibile e per questo sarà liberata dalle ingombranti fioriere. Scompariranno anche tutti i gazebo di vario tipo che hanno fatto della piazza una zona ibrida poco fruibile da coloro che vogliono rilassarsi o far giocare i bambini. Certo molti locali che usavano quei gazebo per ristoranti o bar avranno qualche problema perché potranno usare solo grandi tendoni pensili separati da paratie trasparenti in materiale tipo plexigas. E qui sorge il problema: è evidente che chi ha una porta striminzita con poco fronte non potrà usufruire di grandi spazi per i clienti ma il regolamento prevede per tutti uno spazio minimo e uno massimo che forse arriva ai 40 metri quadri. Tanti scontenti e tanti contenti dunque come al solito, quando si cambia qualcosa c’è sempre qualcuno che ci rimette e qualcuno che ci guadagna. Non la prenderanno bene neanche i tre edicolanti che guardano la piazza perché c’è l’intenzione di trasferirli non si sa dove.
“I commercianti sapevano da tempo quello che si stava progettando” ha spiegato Emanuele Frongia portavoce del Centro Naturale piazza Yenne “attraverso i tavoli e le consultazioni; insomma c’è stata la volontà di fare la piazza insieme a noi. Dal punto dei vista dei commercianti c’è della paura perché il regolamento, in alcuni punti, non è molto chiaro. In linea di massima abbiamo molta fiducia sul nuovo assetto della piazza, però ci vogliono dei chiarimenti altrimenti è possibile che alcune attività possano chiudere”. La piazza assumerà quindi un altro aspetto rispetto a oggi, sarà vivibile dai cittadini e i clienti dei tanti locali potranno sedersi al lato sotto grandi tendoni ancorati alle facciate. Completerà il tutto un lastricato che metterà in comunicazione ottica la piazza con il Corso Vittorio Emanuele, via Manno e il Largo Carlo Felice. “Questo progetto è fondato sul frontismo” continua Emanuele Frongia “tutti avranno la possibilità di avere lo stesso spazio con i tendoni con la creazione di una linea di demarcazione. Noi stiamo chiedendo un incontro perché il regolamento deve essere trasferito sulla carta con il discorso delle tende e dobbiamo avere le idee chiare di come saranno. Noi chiederemo quali siano le tempistiche perché entro il 30 di marzo dovremmo smontare tutto ma se il Comune ci segue, dandoci subito i pareri per ciò che possiamo fare o non fare, riusciremo a gestire meglio la trasformazione. La spesa per tendone e paratie dovrebbe essere di circa 15 mila euro”.