Cagliaritani che fanno viaggi fino all’estero per farsi curare i denti, spinti dai prezzi più bassi proposti da questa o quella clinica. Continua a tenere banco il tema della salute della bocca – con anche l’avvento di studi dentistici “young”, inglobati in network nazionali – che propongono tariffe concorrenziali. Francesco Orrù, da circa trent’anni, è uno dei dentisti storici di Cagliari. È anche il numero uno provinciale dell’Aio (Associazione italiana odontoiatri). “Nei paesi dell’Est i costi della professione sono infinitamente più bassi, e questo permette di praticare delle tariffe concorrenziali. I materiali hanno un certo peso, ma non è risparmiando sui materiali che si possono abbassare seriamente le tariffe, e chi lo fa è un miserabile o non sa fare i suoi conti. Il punto fondamentale però è che nei paesi dell’ Est è pieno di strutture che approfittano di questa nostra situazione e si sono buttati come avvoltoi su questo mercato con politiche di marketing discutibili: riabilitazioni rapide con pazienti rispediti a casa il prima possibile, studi – teste di ponte in Italia a cui far organizzare la prima visita e il viaggio, e a cui sbolognare le eventuali rogne successive. Piani di trattamento finalizzati solo a una veloce realizzazione e non a salvare ciò che potrebbe essere salvato”.
Dottor Orrù domanda: “Chi è dunque il paziente-target di queste strutture? Persone sfiduciate perché incappate in professionisti incapaci o disonesti in Italia”, per esempio. “Ciò che mi sento di consigliare è di investire l’equivalente di due o tre pieni di benzina all’ anno in visite di controllo semestrali presso un bravo professionista di riferimento: la prevenzione è facile, costa poco ed è il miglior investimento. Quanto a certe riabilitazioni balcaniche, ancorché ben eseguite e di successo, che fate? Andate ogni sei mesi là a fare il controllo? I lavori di protesi, specie impiantare, vanno seguiti e controllati attentamente nel tempo, altrimenti prima o poi i problemi si presentano, e in Italia nessuno mette le mani su lavori fatti da altri”.