Roberta Bruzzone a Casteddu Online: “Dovete rivolgervi con fiducia alle forze dell’ordine o a persone di vostra fiducia per uscire il prima possibile da quel tipo di relazioni. Restare, tollerare continuare a subire non vi salverà la vita”. La criminologa investigativa oggi era a Cagliari, è stata sentita dal giudice come persona offesa nel processo per diffamazione aggravata in concorso in cui sono imputate Roberta Mamusa e Elisabetta Sionis, e ribadisce con fermezza la necessità di estrapolarsi dal vortice delle relazioni pericolose, quelle che pressoché ogni giorno raccontano di vittime cadute per mano di chi aveva giurato amore. “È molto importante tenere bene a mente in quest’epoca storica un messaggio utile e fondamentale per salvare la vita: dovete denunciare. Perché la situazione è veramente drammatica, l’escalation di violenza che ogni giorno documentiamo è una problematica molto seria. Mi rivolgo in particolare alle donne, dovete rivolgervi con fiducia alle forze dell’ordine o a persone di vostra fiducia per uscire il prima possibile da quel tipo di relazioni. Restare tollerare, continuare a subire, non vi salverà la vita”.
Criminologa Investigativa, Psicologa Forense, Esperta di Analisi della Scena del Crimine anche attraverso i social riesce a catalizzare l’attenzione di milioni di utenti: schietta, diretta, senza troppi giri di parole spiega senza mezzi termini la triste realtà che si cela dietro a un rapporto malato. Segnali ben precisi che devono suonare come un campanello d’allarme nella mente di chi non vive felice con il partner. Gelosia morbosa, privazioni, parole offensive scagliate come macigni che possono diventare schiaffi, pugni, pugnalate mortali. Impegnata attivamente in questa crociata contro le relazioni tossiche, pericolose, è riuscita a spiegare e a far conoscere cosa si cela dentro la mente di Narciso: una trasmissione televisiva di successo dedicata all’analisi psicologica forense di alcuni fatti di cronaca nera avvenuti in Italia, attraverso i quali Bruzzone delinea il profilo del narcisista in tutte le sue sfumature.
Una tematica che ha fatto cadere il tabù di esprimersi, parlare, raccontare e capire in merito alle azioni vessatorie messe in atto da chi amare non sa.
Non è più dfficile da comprendere, quindi, anche se si è in mezzo al vortice di una relazione malsana, poichè niente è scontato per chi è stato conquistato con le rose e lacerato con le spine e vive in una situazione di estrema confusione, dolore e paura che, paradossalmente, possono offuscare la razionalità a tal punto da “attaccarsi” ancor più a chi ha mostrato di saper fare del male.
Denunciare, quindi, “uscire il prima possibile da quel tipo di relazioni poiché restare, tollerare continuare a subire, non vi salverà la vita”.
Bruzzone spesso è presente anche in Sardegna dove ogni appuntamento diventa subito sold out. Di recente è intervenuta a Villacidro in occasione del Premio Letterario Giuseppe Dessì durante il quale ha affrontato il tema dell’adolescenza difficile e del ruolo fondamentale della famiglia nell’educazione dei figli.
Bruzzone ha esplorato i profondi cambiamenti che hanno investito il modello familiare degli ultimi decenni: dal passaggio da una famiglia normativa, dove si imparava a gestire le frustrazioni attraverso il confronto e la negoziazione, a una famiglia affettiva, in cui i genitori tendono a essere “amici” dei figli, incapaci di porre limiti chiari.
Un contesto, questo, che – come sottolineato dalla criminologa – diventa terreno fertile per l’innesco e la crescita del disagio adolescenziale, acuito oggi in maniera esponenziale dalla pervasività dei social network.
Il pubblico ha seguito con attenzione e partecipazione ogni passaggio del dialogo, colpito dalla potenza espressiva di Bruzzone, capace di coniugare rigore scientifico e ritmo appassionante. Non sono mancate riflessioni forti, come quelle sulla condizione femminile nel nostro Paese, ancora fortemente segnata dal patriarcato e da un sistema valoriale da superare con determinazione affinché si possa giungere finalmente a un’effettiva parità di genere.