Ivana di Cagliari: “Un gilet rosa al posto di due felpe acquistate online, mi hanno fregato 50 euro”

Il racconto di Ivana Mureddu, 48enne cagliaritana: “Volevo due felpe col disegno del gatto per regalarle a una mia amica, invece mi hanno spedito un gilet rosa, orribile. Dovrò rivolgermi ad un’associazione di consumatori, le Forze dell’ordine non possono fare nulla perchè, anche se non è ciò che avevo chiesto su Facebook, ho comunque ricevuto qualcosa”. È successo anche a voi?


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Un’offerta che sembrava allettante: due felpe “a 49,90 euro, prendi due paghi uno”. Ma, alla fine, dentro il pacco ricevuto a casa da Ivana Mureddu, 48enne cagliaritana, c’era un altro “pacco”: al posto delle due felpe un gilet di colore rosa. La donna ha fatto l’acquisto online: meglio, ha scelto i capi desiderati via Facebook. Dopo un giorno, la consegna del pacco direttamente a casa, con tanto di pagamento al fattorino. Poi, l’amara sorpresa: “Avevo ordinato due felpe con il disegno del gatto per fare un regalo ad una mia amica. Ho aperto la confezione perchè mi sembrava troppo piccola, avevo ragione: un orribile gilet rosa al posto di ciò che avevo chiesto”. La Mureddu ha spedito alla nostra redazione gli screen della conversazione, tutta in chat Fb, avuta con l’azienda. Alla richiesta di spiegazioni, è stata bloccata: “Ho chiamato subito la polizia postale, volevo capire come rientrare in possesso dei miei cinquanta euro. Gli agenti, però, mi hanno detto che non potevano far nulla perchè, anche se gli oggetti ricevuti non erano quelli che avevo ordinato, avevo comunque ricevuto qualcosa”. Una beffa ulteriore, insomma, per la quarantottenne. “Il mittente è un’azienda con sede a Roma, ma quando ho chiamato mi hanno detto di non saperne nulla. Stanno ricevendo tantissime telefonate ogni giorno, e ogni volta devono spiegare che loro, di quelle consegne, non ne sono minimamente a conoscenza”.
“Domani mi rivolgerò, come mi è stato consigliato dalle Forze dell’ordine, ad un patronato e ad un’associazione di consumatori. È una questione di principio”, rimarca la Mureddu, da qualche tempo residente in Toscana.


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