“Io, insegnante precaria sarda costretta a spendere 687 euro di traghetto per Cagliari con mio marito”

Ivana Meloni, 37 anni, vive in Toscana col marito ma ha tutti i parenti a Uta: “Voglio andare da loro ad agosto, il biglietto per due persone più posto auto è troppo alto: l’anno scorso era di appena 415 euro. Stiamo scherzando?”


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I calcoli? Tutti online, con uno specchietto che riporta data di partenza e data di ritorno: tre agosto Civitavecchia-Cagliari, trenta agosto Cagliari-Civitavecchia. “Due persone, il bimbo viaggia gratis, cabina e posto auto: totale 687,74 euro”. Ed è a questo punto che Ivana Meloni, professoressa precaria trentasettenne residente a Grosseto ma nata a Uta, è sbiancata in volto: “Un prezzo esagerato, l’estate scorsa avevo speso poco più di quattrocento euro. In Sardegna ci sono i miei genitori, mia sorella e i miei zii, è naturale che voglia partire anche con mio marito che, per fortuna, beneficia dello sconto residenti proprio grazie al nostro legame. Non posso permettermi di spendere questa cifra, nei prossimi giorni spedirò una email al presidente Christian Solinas per chiedergli tutte le spiegazioni del caso”. Non tanto legate ai costi, quanto alle modalità di viaggio.

“C’è l’emergenza Coronavirus, voglio sapere se ad agosto potrò viaggiare oppure no. Se devo fare il tampone, quali sono le modalità? È a pagamento? O come funzioneranno, alla fine, i controlli?”.


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