In occasione del convegno “Mondo digitale, terzo millennio”, organizzato dalla Uiltucs Sardegna, il segretario regionale Cristiano Ardau ha voluto lanciare un messaggio positivo ai lavoratori del futuro, perché “se è vero che si perdono 10mila posti di lavoro a causa della Ai, al contempo se ne richiedono altri 20mila”.
“Il mondo digitale del terzo millennio nasce anche dalle preoccupazioni delle persone e dei lavoratori – ha esordito -. L’intelligenza artificiale che rischia di togliere il posto di lavoro. Invece la Sardegna può diventare la regione dell’intelligenza artificiale, attrarre tantissimi lavoratori digitali, anche giovani, che possono anche essere un contraltare all’inverno demografico della Sardegna e portare professionalità che oggi sempre di più il mondo digitale richiede.
Si perderanno 10.000 posti di lavoro nei prossimi anni per l’avvento dei task digitali, per l’intelligenza artificiale, ma al contempo se ne richiedono 20.000. Il tema è ridurre i tempi tra la perita del posto di lavoro e la ricollocazione di nuove posizioni digitali, perché le persone dell’intelligenza artificiale non devono perdere il posto di lavoro, ma addirittura avere un’opportunità di crescita professionale e, perché no, un incremento della produttività e anche delle retribuzioni”, ha concluso fiducioso.
Dopo l’introduzione dell’ideatore dell’iniziativa è intervenuta la Presidente della Regione Alessandra Todde: “Da ingegnere informatico mi sono occupata di motori semantici, il cuore della IA, in Italia e in Spagna e del tema della rete per 4 anni negli Stati Uniti – ha esordito la Presidente – . Lì, dove l’accesso alla rete era diversificato rispetto a quanto si pagava il servizio, ho imparato che l’IA è uno strumento che va governato con regole, sennò può diventare terribile”. Una regolamentazione dell’Intelligenza artificiale che può portare “a grandi opportunità per tutti, lavorando su tre priorità: aggiornare le competenze degli studenti e dei lavoratori, creare un ecosistema fatto di una infrastruttura di rete come la nostra rete Garr-T a un Terabit e di imprese con campioni di filiera per fornire servizi più efficienti a tutti i cittadini”, citando come esempi “Arst e Abbanoa che sono considerati a volte carrozzoni ma che, investendo in ricerca e innovazione, possono diventare modelli importanti e mostrare come possiamo essere attrattivi anche per altre imprese, come già sta accadendo grazie al progetto Einstein Telescope che, comunque andrà la scelta europea, ha già portato con il SunLab centinaia di scienziati da noi”. La presidente Todde si è poi detta favorevole a un Osservatorio Regionale sull’impatto dell’Intelligenza artificiale: “è uno strumento utilissimo, anzi necessario perché l’IA è un tema multidisciplinare basti pensare alla gestione dell’acqua per l’agricoltura e l’allevamento, per gestire i servizi alle imprese e trasformare le competenze lavorative di giovani e lavoratori per uno sviluppo senza discriminazioni per una IA che permette di accedere alla conoscenza, all’esperienza di secoli di pensatori, con un click”, ha concluso la presidente Todde. Proprio il tema delle competenze è stato al centro dell’intervista all’assessora del Lavoro e Formazione Desirè Manca: “Quando ci siamo insediati due anni fa abbiamo trovato un sistema formativo arcaico, fermo al 1950, per vecchie professionalità che non rappresentano il nuovo mondo lavorativo. Abbiamo quindi avviato un nuovo percorso che porterà fra poco al voto del Consiglio Regionale sulla nuova legge sulla formazione per riorganizzarla e dare nuovi strumenti ai nostri giovani e ai lavoratori”. Un “nuovo percorso” che ha comportato “scelte difficili come quella di ridurre fino al 70% i corsi di formazione professionale per operatori del benessere, estetisti e parrucchieri, e invece puntare sulla digitalizzazione, nuove tecnologie e utilizzo dell’intelligenza artificiale”, ha spiegato l’assessora Desirè Manca. L’ambito di utilizzo di questi nuovi percorsi formativi è molto ampio: “Abbiamo deciso di investire 4 milioni per creare un hub sull’Intelligenza artificiale e il mondo dell’audiovisivo, un settore dove la Sardegna ha enormi opportunità, con il bando Aspal che ha già avuto molta partecipazione di imprese, creando punti strategici di formazione sparsi su tutto il territorio, non solo Cagliari e Sassari”. Il tutto senza dimenticare “gli incentivi per favorire il lavoro femminile e i giovani per far sì che il progetto “Master and back”, che prevedeva di far studiare i giovani all’estero e poi farli tornare, cancellando il “back” perché li formeremo qui e non se ne dovranno andare”, ha concluso Desirè Manca.










