Incubo alluvione per i residenti di Geremeas, a Maracalagonis. Per tre volte in nove anni la zona è andata sott’acqua, e la situazione si complica per gli abitanti di Geremeas 2, che hanno la sfortuna di vivere accanto ad un rio ormai abbandonato e dove, presumibilmente, le opere di volta in volta realizzate dall’uomo per strade e altre infrastrutture non hanno fatto altro che convogliare l’acqua. “Ancora una volta l’allerta meteo fortunatamente si è rivelata solo un eccesso di zelo – denuncia Luca Sanna, l’amministratore di condominio che nei giorni scorsi ha inviato una lettera-appello alla Procura della Repubblica e agli enti locali – Ma quanto tempo ancora dobbiamo vivere con l’incubo di una nuova alluvione ogniqualvolta le previsioni indicano pioggia?”
LA LETTERA. “Ogni volta che scendono poche gocce d’acqua mi immedesimo in coloro che per tre volte negli ultimi anni hanno subito l’alluvione, hanno perso tutto ciò che era nelle loro abitazioni e, in qualche caso, hanno anche rischiato la vita. E se questo fine settimana le cose sono andate bene é solo questione di tempo, ma quanto bisognerà aspettare per le prossime tragedie? Mi sembra assurdo che nessuno ad oggi abbia ancora tirato fuori gli attributi e preso decisioni concrete. Ad ogni nostro esposto, lettera di richiesta, o diffida si ripete sempre il solito teatrino di incompetenza degli uffici e di rassegnazione delle pratiche, di promesse, di impegni e di buoni propositi che però si traducono sempre in un nulla di fatto. Agli occhi di noi cittadini appaiono più come un trincerarsi dietro la burocrazia e la mancanza di coraggio di assumersi responsabilità e decisioni, come uffici gestiti da persone che, sicuramente fanno correttamente il loro dovere formale ma che probabilmente trascurano invece quello morale. Tutti parlano di grandi progettazioni, di opere faraoniche e di “megastrutture” quando nel frattempo nessuno si infila un paio di stivali per andare sul posto a liberare quantomeno l’alveo del rio, a pulire la foce o a verificare se si possano intraprendere piccole misure e accorgimenti che con pochi soldi e in tempi immediati possano quantomeno ridurre i rischi. In tanti anni di gestione di questo condominio mi sembra di ricordare che l’unico intervento ottenuto, oltre a una pulizia dell’alveo eseguita solo grazie a una sentenza del tribunale, è la posa di una rete che nell’ultimo alluvione pare abbia solo creato maggiori danni. Ora la stessa rete (da aprile) giace piegata sul letto del fiume costituendo una ulteriore ostruzione al percorso delle acque. E questo nonostante il sindaco abbia anche dichiarato lo stato di calamità naturale. Non sono un esperto e non voglio peccare di presunzione ma sembra così difficile per fior fiore di tecnici, uffici e consulenti trovare e adottare soluzioni immediate?”












