Incendi, la rabbia del sindaco di Bonorva: “Visto svanire in poche ore il lavoro dei miei cittadini”

Dolore, rabbia, sconforto sono i sentimenti di un sindaco che oggi ha visto bruciare inesorabilmente il suo territorio, il lavoro dei suoi concittadini che, in un paio d’ore, hanno visto svanire pascoli e campi coltivati. 


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Dolore, rabbia, sconforto sono i sentimenti di un sindaco che oggi ha visto bruciare inesorabilmente il suo territorio, il lavoro dei suoi concittadini che, in un paio d’ore, hanno visto svanire pascoli e campi coltivati. 
Bonorva brucia ancora, da questa mattina, come, sempre oggi, è accaduto o Orgosolo, Sarule, Uri. Solo per fare qualche esempio. Migliaia di ettari distrutti, gli ennesimi. “Un disastro ambientale con pochi precedenti a Bonorva – scrive il primo cittadino Massimo D’agostino – migliaia di ettari inceneriti con una furia e una velocità impressionante. 
Un piccolo fuoco che inizialmente era dato per spento in prima mattinata poi, invece, ha ripreso vigore nel pomeriggio e ha ridotto sul lastrico decine di aziende. 
Quello che ricorderò più di questa giornata non è la visione della terra e degli alberi di Bonorva che bruciano. 
Non sono i dolori al petto o la nausea per aver inalato fumo tutta la sera.
Non è la pelle bruciata o la gomma delle scarpe sciolta
Non sono i sentimenti di impotenza e di profonda costernazione davanti a chi ha perso tutto 
Non sono gli insulti e la rabbia di chi vedeva in me lo Stato, la Regione, l’Istituzione e mi ha rovesciato addosso tutto il suo dolore e che io, come sempre accade ai sindaci, ho preso al posto di chi davvero meritava quegli insulti. 
Ciò che mi rimarrà davvero impresso per sempre di questa serata sono i visi e volti delle persone che piangevano per la loro disperazione e che per poter salvare il loro lavoro di una vita mi chiedevano aiuto nel far spostare in un posto piuttosto che un altro le pochissime unità di soccorso presenti sul campo.
Cosa che io, naturalmente, non potevo fare.
Ricorderò poi i volti bruciati degli operatori di Forestas, dei Barracelli e del Corpo Forestale e la loro impotenza. 
Non voglio fare polemica, e non la faccio, ma sicuramente oggi a Bonorva qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. 
Spero solo che stanotte il fuoco che ancora illumina la piana di S. Lucia, si fermi e ci risparmi”. 


In questo articolo: