“In fila nelle farmacie soprattutto positivi che vogliono il certificato di malattia”

L’Isola, con Cagliari e il Medio Campidano in testa, tra le regioni con più positivi. Il motivo? Il ritorno ai test a 15 euro nelle farmacie: “La metà sono positivi e lo sanno già con il tampone fai da te a casa, con i nostri possono chiedere i giorni di assenza dal lavoro: non abbiamo aumentato i prezzi”


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Sorpresa? Nemmeno più di tanto. In Sardegna il numero dei nuovi positivi giornalieri è tornato a livelli molto elevati, e la certificazione arriva dalle farmacie, dove sono tornate le code per eseguire il test. In piena estate 2022, il rialzo è del cinquanta per cento rispetto al mese di maggio. Da Cagliari a Oristano, passando per Medio Campidano e Gallura, i test a 15 euro vanno quasi via come il pane. E a sottoporsi al tampone antigenico rapido sono soprattutto persone già positive che hanno bisogno dell’ufficialità per poter ottenere i giorni di malattia dal lavoro. Lo conferma Maria Pia Orrù, farmacista di via Liguria a Cagliari e presidente cittadina di Federfarma: “Cinquanta tamponi in media al giorno, ma tanti miei colleghi ne fanno di più. La metà, anzi, il sessanta per cento risultano positivi. Chi viene da noi sa già di avere, molto probabilmente, il Coronavirus”. Potrebbe stare in isolamento, ma non è sempre così: “Hanno necessità di avere la certificazione ufficiale, che solo noi possiamo garantire, per poi chiedere i giorni di malattia al lavoro. Turisti? Pochi, appena qualcuno che vuole essere sicuro prima di prendere l’aereo o la nave di ritorno”.
E, per quanto siano pochi, gli eventuali vacanzieri positivi vanno ad ingrossare i dati della Sardegna, anche se nel frattempo sono a centinaia o migliaia di chilometri di distanza. Lo spiega perfettamente Pierluigi Annis, farmacista e presidente sardo di Federfarma: “Il database dove inseriamo i dati è quello regionale. Sì, i tamponi sono raddoppiati, nell’ultimo mese, in tutte le farmacie. A Cagliari, Medio Campidano e Oristanese sono tra le provincie con il più alto tasso di nuovi contagiati”, osserva Annis. “Certo, alcune regole andrebbero riviste, tanti vogliono fare il tampone antigenico per poi restare a casa in malattia, ma la prudenza non è mai troppa. Pochissimi, ormai, indossano le mascherine nei luoghi chiusi e affollati, e questo facilita la diffusione del Covid. Tra chi fa il tampone a 15 euro, e ricordo che non abbiamo aumentato il prezzo, ci sono anche sardi a contatto con persone fragili, che quindi vogliono una tutela completa per loro e per i loro cari”.


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