In cinquecento a Cagliari per dare la carica a Michela Murgia

Partita ufficialmente la campagna elettorale della scrittrice. Presentato l’undicesimo assessore, lei terrà l’interim ai Trasporti in caso di vittoria. Punti forti del programma: il sardo a scuola, un piano anti dispersione scolastica e il diritto alla salute prima che alla cura.


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Tutto molto misurato, tutto molto sobrio, tutto molto professionale. Nessun gadget, niente spillette, zero musica che serve sempre a dare un po’ di carica e nessuna gigantografia. Michela Murgia ha aperto la sua campagna elettorale all’insegna del low profile per “Sardegna Possibile” a Cagliari: nessun bagno di folla ma oltre 500 circa fra sostenitori, simpatizzanti, potenziali elettori e candidati stessi. In apertura, spazio ai lavoratori di Sardegna 1 che da cinque mesi portano avanti una durissima vertenza con l’azienda, che non solo deve loro 5 mensilita’ ma – come denunciano loro stessi – non fa nessun programma per il futuro. “Ci dispiace che la vostra voce mancherà nell’ultima parte di questa campagna elettorale – ha detto – Quindi il minimo che potevamo fare è darvi voce, oltre che promettervi un controllo rigoroso delle risorse pubbliche destinate all’editoria se andremo al governo della Sardegna”. La Murgia ha poi presentato l’undicesimo assessore della sua potenziale Giunta (Diego Portas Sollai ai Lavori Pubblici) e annunciato che il dodicesimo non ci sarà perché la delega ai Trasporti sarà presa in carico ad interim dalla Murgia stessa.

“Quella dei trasporti è una priorità assoluta, collegamenti con l’esterno ma anche interni perché senza trasporti efficienti non si hanno uguali diritti, per esempio,a istruzione e salute. E visto che i trasporti sono un problema piu’ politico che tecnico, allora me ne voglio occupare io”. Subito dopo sono stati gli aspiranti assessori a elencare le priorità dei primi 100 giorni di governo: pianificazione strategica del turismo, diritto all’acqua e alla casa, tempi certi per i cantieri, tutela dell’agricoltura, incentivi all’imprenditoria, un piano di assistenza domiciliare, energia rinnovabile, un piano per combattere la dispersione scolastica e introdurre il bilinguismo a scuola rendendo obbligatorio lo studio del sardo. Nessun dettaglio è emerso su come gli ambiziosi punti del programma saranno concretizzati. La vincitrice del Premio Campiello ha insistito molto sulla cultura. “Non è vero che con la cultura non si mangia, è una sciocchezza. Investire in cultura significa investire nel futuro, e pensare di risparmiare sulla cultura in tempo di crisi è come pensare di risparmiare sui semi in tempi di crisi – ha concluso la Murgia – assurdo, oltre che inutile e controproducente”.