In carcere da 32 anni per la strage di Sinnai, manifestazione per Beniamino Zuncheddu: “E’ innocente”

Sit in davanti alla Corte d’Appello di Roma e a Burcei, paese d’origine dell’ex allevatore condannato all’ergastolo per il triplice omicidio del 1991, ma da anni in lotta per dimostrare la propria innocenza. In piazza anche il sindaco Malloru: “Il processo di revisione è partito”


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“Finalmente. Dopo tre anni di andamento lento, il processo di revisione è partito. Si comincia il 13 ottobre”. Così Marcello Malloru, sindaco di Burcei eulta per la svolta nel caso giudiziario di Beniamino Zuncheddu, ex allevatore di 58 anni, da 32 in carcere, condannato in via definitiva all’ergastolo per triplice omicidio.

 

“La Corte d’appello di Roma ha ammesso come prove tutti i testimoni indicati e ha disposto l’acquisizione del fascicolo originario del procedimento”, ha aggiunto Malloru, “si comincia il 13 ottobre con due testimoni chiave: un amico dei Fadda e il carabiniere che per primo raccolse in ambulanza la testimonianza del sopravvissuto il quale, la mattina dopo i delitti, disse di non aver riconosciuto l’assassino perché coperto in volto da un collant da donna; versione cambiata 40 giorni dopo, e, a distanza di 32 anni, ritenuta inattendibile dagli investigatori e inquirenti di Cagliari”.

La strage risale all’8 gennaio del 1991 quando sulle montagne di Sinnai, in località Cuili is Coccus, furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita. Da tre anni Zuncheddu, che si è sempre professato innocente, e il suo avvocato Mauro Trogu, del foro di Cagliari, stanno combattendo una battaglia per riottenere la libertà nel processo di revisione in corso davanti ai giudici della Corte d’appello di Roma.

Questa mattina nuova udienza e doppia manifestazione per appoggiare la causa del detenuto sardo. Una a Roma promossa dal partito Radicale, alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Burcei – paese di cui Zuncheddu è orginario – Simone Monni, con una trentina di burceresi; la seconda, quasi in contemporanea, proprio a Burcei, dove i partecipanti, riuniti in sit-in, hanno indossato una maglia con la scritta “Beniamino libero”.

 


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