Ha sfruttato il bonus del 110% per gli impianti fotovoltaici ma alla fine, tra rinvii e varie spese, un prof 60enne di Luras si è ritrovato con un impianto costruito a metà e quindi inutilizzabile e al verde. Albino Cocco è il protagonista di un caso davvero singolare: sperava di dotare la sua abitazione di pannelli utili per risparmiare sulle bollette, invece si è ritrovato sul lastrico. O quasi. Almeno, questo è ciò che emerge stando al suo racconto e alle sue email. Ha deciso di rivolgersi ad un’azienda con sede legale a Selargius, il sessantenne”: Era marzo 2022. Non solo promettevano tempi brevi per il progetto, i lavori, i collaudi e l’allaccio alla rete, ma me l’hanno proprio ribadito e garantito”. A conferma delle parole di Cocco ci sarebbero anche dei documenti, firmati e controfirmati: “Un referente della ditta mi ha detto che l’impianto l’avrebbero regalato loro. Ci ho creduto e, pian piano, è arrivato il materiale. A marzo 2023 hanno montato i pannelli e l’impianto nuovo, staccando quello vecchio, alimentato a gasolio”. Albino Cocco è felice e pensa di aver fatto un buon affare. Ma, da quel momento, operai e referenti dell’azienda selargina spariscono nel nulla: “Mancava il collaudo, l’allaccio alla linea, e la possibilità di ricavare qualcosa vendendo l’eccesso di produzione. Da allora sono stato abbandonato”, afferma. Cocco si è messo sulle tracce dei titolari dell’azienda, scoprendo che avrebbero avuto dei problemi con una banca. Ma, in parallelo, non è più riuscito a contattarli.
“Diciotto mesi fa ho dovuto chiedere un oneroso mutuo, che fatico da allora a gestire, essendo un dipendente ma un padre di famiglia. Non spenderei nuovamente 58mila euro per una cessione del credito che, da allora, vedo comparire all’orizzonte. Dal montaggio dell’impianto a marzo 2023 ho consumato limitatamente energia elettrica, attendendo ancora l’ultimazione con il collaudo, l’allaccio rete, quindi il permesso di produrre energia elettrica e servirmene, ma adesso ho paura del freddo e delle spese per affrontarlo. Mi sto vendendo un terreno per recuperare parte del debito del mutuo”. Il prof sessantenne non si è ancora rivolto ufficialmente ad un legale: “Ho spedito email e fatto telefonate all’azienda per avere spiegazioni, sono un loro cliente. Ma mi sto già guardando attorno per trovare dei legali competenti ai quali dovrò certamente rivolgermi”. Sempre che, nel frattempo, i lavori non vengano terminati.










