Il virus se l’è portato via in poco tempo. L’otto novembre il ricovero al Brotzu per problemi respiratori e l’esito del tampone: positivo. Il 14 il ricovero al Santissima Trinità, in terapia intensiva. Lì, è morto tre giorni dopo. Lodovico Secci se n’è andato a 73 anni: un nome conosciuto non solo nella sua Settimo San Pietro, ma anche oltremare. Sì, perché Secci, agli inizi degli anni Ottanta (le cronache riportano l’anno 1982) è stato tra i fondatori del tiro a volo cittadino, realtà della quale è stato anche presidente. Una società che, negli anni, è cresciuta, affermandosi anche “a livello nazionale, partecipando a varie gare e rappresentando tutta la città di Settimo”, ricorda uno dei figli del 73enne, Fabiano. “Papà per tanti anni ha fatto il macellaio, riusciva a dividersi tra il lavoro e l’hobby del tiro a volo, realtà per la quale ha impegnato tanto tempo ed energie. Era stato ricoverato al Brotzu per una polmonite, l’8 novembre. Lì hanno scoperto che era positivo al virus e l’hanno trasferito, sei giorni dopo, al Santissima Trinità. Tutti lo ricordano per la sua opera svolta per far crescere la società del tiro a volo”.
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Un lutto che è totale, a Settimo San Pietro. Il sindaco Gigi Puddu ha dedicato un ricordo molto commosso di Lodovico Secci sulla sua pagina ufficiale Facebook: “Persona stimatissima che ricordiamo con tanto piacere anche per essere stato uno dei fondatori, nonché presidente, del tiro a volo Settimo. A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità desidero esprimere le più sentite condoglianze ai suoi familiari”.











