Il forte vento che nei giorni scorsi ha tempestato il nord ovest della Sardegna ha causato ingenti danni alle aziende vitivinicole del territorio compreso fra Alghero, Olmedo, Ittiri, Uri, Usini e Sassari. In particolare, oltre ai danni fisici provocati nei vigneti dalle raffiche di vento, le folate hanno trasportato grandi quantità di sale marino che, depositandosi sulle piante, ha causato la necrosi totale o parziale dei germogli.
«Il fenomeno ha interessato il 100% delle imprese vitivinicole del territorio, fra le quali anche la Cantina di Santa Maria La Palma, che ha registrato danni notevoli, tanto da vedere ormai compromessa la stagione agricola», spiega il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni, che rivolge un invito alla neo assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia: «L’assessora venga qui nel nord Sardegna e visiti di persona queste aziende, in moda da rendersi conto coi propri occhi dei disastri causati dal vento e della necessità che la Regione intervenga al più presto per supportare queste imprese. Il settore vitivinicolo è una porzione di importanza assoluta nel tessuto produttivo di quest’area dell’Isola, e merita la massima attenzione e sostegno da parte delle istituzioni, specialmente in frangenti di assoluta emergenza, come quello che le imprese stanno attraversando in questi giorni», conclude Orecchioni.
Per determinare i danni causati dal vento eccezionale dei giorni scorsi, la direttrice di Cia Nord Sardegna, Rossana Piredda, invita le aziende interessate a presentare prima possibile agli uffici comunali preposti le segnalazioni dei danni subiti, per poter accedere a misure di tipo compensativo.
“L’elevata intensità di vento ricco di aerosol marino – dice il presidente della cantina Mario Peretto – ha prodotto ingenti danni ai vigneti. In particolare il vento e il deposito salino hanno causato allessatura e necrosi totale o parziale delle infiorescenze e dei germogli e il disseccamento generalizzato delle foglie. La gravità del danno è peggiorata dalla fase fenologica in cui si trovavano le piante, ovvero con le infiorescenze separate su germogli con la 5° e 7° foglia aperta”.
Le verifiche effettuate dai tecnici della Cantina hanno evidenziato danni generalizzati sul 100% delle superfici vitate, con intensità variabili di danno che per la maggior parte delle superfici supera il 50% con punte del 90/100% nei vigneti più colpiti.
“L’entità dei danni rilevanti per diffusione e intensità – sottolinea Peretto – sono tali da compromettere la campagna agraria delle singole aziende interessate e costituiscono motivo di grande preoccupazione anche per l’attività produttiva e commerciale della cantina”.
Parecchi danni anche sull’altro versante, in Gallura. “Una parte è già visibile – afferma il presidente di Coldiretti Olbia Alessandro Mancini – mentre bisognerà aspettare qualche giorno per vedere il comportamento del grappolo”.
“Non c’è settore che non sia stato colpito pesantemente dalle bizze climatiche – dice il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu -. Un clima stravolto dove a prevalere sono gli estremismi, siccità o troppa e violenta pioggia, fortissime folate di vento, grandinate e gelate fuori stagione. C’è di tutto e ovviamente chi ne paga immediatamente e maggiormente le conseguenze è l’agricoltura. Per questo è ancora più urgente che accelerare la liquidazione dei fondi stanziati per le calamità naturali del 2017, che a due anni dall’evento non sono ancora arrivati nelle tasche delle imprese agricole”.
“I nostri uffici stanno raccogliendo le segnalazioni delle aziende – afferma il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti -. Già ieri però abbiamo inviato le lettere ad alcuni Comuni dove presentiamo i danni causati soprattutto dal vento di domenica scorsa invitandoli ad attivarsi per la richiesta delle calamità naturale, visto che i danni, soprattutto per la viticoltura, sono ingenti ed in alcuni casi hanno compromesso l’annata”.













