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Il centrosinistra asfalta il centrodestra ai ballottaggi conquistando sei capoluoghi di regione su 6, strappandone ben tre agli avversari. E per la segretaria dem Elly Schlein, che si gode una rinascita del partito decisamente non scontata, l’esito del voto è un messaggio chiaro e forte alla premier. “Una vittoria storica per il Pd ed il campo progressista. Abbiamo vinto in tutti e 6 capoluoghi di regione, strappandone tre alla destra e con tre nuove sindache. Da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari. E’ irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata”, dice Schlein.
Intanto, in Sardegna – unica regione governata dai 5 stelle – il campo largo manca il record: Monserrato, infatti, dove la candidata era Valentina Picciau, resta alle liste civiche di Tomaso Locci, per la terza volta confermato sindaco anche se per una manciata di voti, meno di 200.
Dopo la vittoria a Cagliari, Sassari, Alghero e Sinnai, il campo largo manca così l’en plein nell’isola. Tomaso Locci si conferma primo cittadino con oltre il 51% mentre al primo turno – due settimane fa – aveva ottenuto il 40,2% delle preferenze. Valentina Picciau, sostenuta da Movimento 5 Stelle, Progressisti-La Svolta, Pauli Monserrato, Uniti per Monserrato si era fermata al 21,5% e oggi è arrivata a quasi il 49%.