Il caso del prete sardo e delle foto svestito: “Perchè nessuno ha spezzato le condivisioni e la catena dell’odio?”

La lettera aperta di una lettrice di Casteddu Online: “Mi chiedo come mai nessuno abbia spezzato questa catena di odio e gossip. Mi chiedo se qualcuno , tra le persone che l’hanno ricevuta, abbia provato a mettersi nei panni di quest’uomo (prima di essere un uomo di chiesa,  è sempre un uomo) e abbia pensato che forse far girare tutto ció fosse sbagliato”


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Si legge, negli ultimi giorni, la “notizia” del prete di un comune del sud Sardegna che ha pubblicato per errore una sua foto svestito su Facebook. La foto rimbalza sulle chat dei compaesani, poi si espande a macchia d’olio nei telefoni di tanti, poi sui social, poi diventa tanto virale da farne un caso nazionale, la notizia viene ripresa da quotidiani online importanti.

Mi chiedo come mai nessuno abbia spezzato questa catena di odio e gossip. Mi chiedo se qualcuno , tra le persone che l’hanno ricevuta, abbia provato a mettersi nei panni di quest’uomo (prima di essere un uomo di chiesa,  è sempre un uomo) e abbia pensato che forse far girare tutto ció fosse sbagliato. Perchè si poteva fermare il tutto con una chiamata, la foto sarebbe stata cancellata e la questione sarebbe morta esattamente come è nata, lasciando il giudizio alle persone competenti e non al mondo intero.

Viviamo in un mondo dove purtroppo è normale condividere foto e video a sfondo sessuale con protagonisti sconosciuti senza pensare alle conseguenze, mi viene da pensare alla povera Tiziana Cantone, che ha preferito ammazzarsi piuttosto che sopravvivere a una cosa piú grande di lei.  Ció che non capiamo è che la tecnologia di cui disponiamo è un dono, ma ci permette di uccidere, indirettamente, solo con un click. Non solo i giovani ma anche gli adulti dovrebbero imparare ad evitare azioni incoscienti che possono causare danni gravissimi alle persone “imputate”. Il prete ha perso il suo posto di lavoro, ha perso la fiducia di chi lo giudica senza capire, credo abbia perso un po’ la strada.

Il mio invito, cavalcando l’onda di quest’ultimo avvenimento, è quello di pensare bene alle conseguenze e all’impatto che possiamo avere sulle vite degli altri, con una semplice condivisione, commento, battuta. Ricordandoci sempre che la vita è una ed è preziosa, non puó essere sprecata per una cosa simile!

(Lettera firmata)


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