Il belvedere bipartisan di Quartu, l’assessore Sanna: ecco come vorremmo che fosse

Valorizzare il territorio sardo le bellezze ambientali, naturalistiche: la proposta partita ieri durante il consiglio comunale di Quartu Sant’Elena verrà portata avanti e approderà tra i banchi della Città Metropolitana. Non solo: un appello all’assessore regionale al turismo Chessa affinché sposi e supporti l’idea


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È partito tutto da una mozione presentata in aula dal consigliere comunale Christian Stevelli: uno o più belvedere nei punti strategici del territorio quartese. L’idea è piaciuta tanto e ha generato una discussione con più interventi sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. Ma si guarda già oltre il belvedere: non solo una postazione ben organizzata che possa accogliere turisti e passanti lungo il percorso per ammirare il panorama. Un vero e proprio circuito, percorso che coinvolga più territori e i comuni ubicati affinché i luoghi possano essere valorizzati, sponsorizzati e offrire i servizi che necessitano ai visitatori.
A Casteddu Online spiega bene la proposta il vicesindaco e assessore all’ambiente e turismo di Quartu Sant’Elena Salvatore Sanna.
Perché coinvolgere la Città Metropolitana?
“La Città Metropolitana intanto ha una competenza specifica per esempio sulla provinciale 17, una strada panoramicamente coordinabile anche se un po’ maltrattata da tutti noi, ma dal punto di vista paesaggistico è fantastica. Io ho approfittato della mozione di Christian Stevelli perché lui poneva in generale il problema dei belvedere che, chiaramente, non possono essere circoscritti soltanto ad uno o più punti della città. Quindi io ho ipotizzato un ragionamento partendo da Cagliari – Quartu verso Villasimius, per poi chiudere l’anello risalendo verso la vecchia 125, che ha delle peculiarità straordinarie dal punto di vista ambientale e paesaggistico”.
La discussione in consiglio comunale ha preso piede e sono stati vari gli interventi che hanno coinvolto diversi consiglieri che hanno ampliato la visione proponendo diversi spunti.
“È venuta fuori anche una strada di collegamento che, partendo dalla sp17, all’altezza più o meno di Geremeas poi risale verso le montagne e che, all’incirca, torna verso Burcei, Campu Omu. In quella zona, addentrandosi nella strada che va verso la montagna, verso la caserma della forestale, c’è una via che incrocia una strada che era stata, a suo tempo, asfaltata, sistemata dalla comunità montana e che scende verso il mare.
Tornando inoltre dal versante della 125, intercettiamo un’altra straordinaria presenza ambientale costituita dal Simbirizzi che è un altro bene straordinario che nessuna istituzione utilizza adeguatamente mettondola a disposizione della area metropolitana. Stiamo parlando praticamente di 700 mila persone”.
Si può pensare “ai circuiti in bicicletta, in mountain bike, canottaggio: insomma tutta una serie di attività che, partendo da un belvedere, poi, ci spinge a guardare ben oltre e mettere insieme delle risorse paesaggistiche, ambientali e naturalistiche che già abbiamo e che non sono messe insieme, non sono coordinate correttamente, utilizzate valorizzate. Ovviamente questo non può riguardare soltanto il comune di quartese”.
Un progetto che non ha bisogno neanche di grandissimi finanziamenti. Un esempio concreto: si parla tanto di cicloturismo che viaggia durante tutto l’anno, che ha bisogno soltanto che qualcuno gli offra i servizi adeguati. Ma quanti alberghi ci sono, per esempio, lungo il percorso che va da Quartu a Villasimius e che potrebbero, magari, trasformarsi in bike hotel, ossia hotel che danno l’assistenza agli amanti del ciclismo e che chiedono, naturalmente, di avere delle strutture attrezzate non solo per la notte, ma che consentano di riparare i loro mezzi oppure di prenderne a noleggio. “Se noi riuscissimo a coinvolgere anche dei privati che lavorano su questo segmento di turismo, senza grandi spese riusciremo a mettere in piedi dei circuiti naturalistici ambientali straordinariamente elevati. È chiaro poi che la valorizzazione dà anche la possibilità dei belvedere nei punti strategicamente più belli, più elevati, dove si possono fare degli interventi minimi, che consentano un momento di sosta per godere del panorama.
Ora dobbiamo cercare di trasferire rapidamente questa idea, questa proposta prima di tutto alla Città Metropolitana: infatti ho chiesto ai nostri due consiglieri Martino Sarritzu e Rita Murgioni di farsi portavoce nell’assemblea della Città Metropolitana per mettere in piedi un gruppo di lavoro che lavori, elabori e metta a punto ulteriormente questa idea e segua, naturalmente, il percorso del coinvolgimento della Regione”.
Un appello insomma all’assessore Chessa, sempre molto attento anche alle proposte che giungono dagli enti locali. E se la proposta è capitanata dal sindaco metropolitano, che coinvolge tutti quanti, lo è ancora di più.
La Sardegna ha un patrimonio inestimabile per quanto riguarda le bellezze ambientali, naturalistiche ha, insomma, la “materia prima” a disposizione che, con poco, potrebbe essere valorizzata, sponsorizzata, messa a disposizione di tutti quanti, turisti compresi.
“Dobbiamo convincere la gente che fare turismo significa significa vendere servizi.
Dobbiamo ragionare tutti insieme, attrezzare queste strade, questi territori senza interventi di nuove costruzioni che non servono: con quello che abbiamo dobbiamo lavorare e costruire servizi e venderli.
Questo turismo inoltre non si mette il problema di luglio-agosto, viaggia durante tutto l’anno.
È una bella discussione quella che c’è stata ieri e io ringrazio anche Christian Stevelli che ha presentato questa mozione dalla quale poi siamo partiti tutti quanti, dando il contributo che si poteva dare. Io credo che da lì possa nascere un’azione congiunta che coinvolga anche gli altri comuni circostanti, perché possiamo mettere in piedi una bella proposta progettuale che, tra l’altro, sarebbe pienamente in linea con tutte le azioni del PNRR che finanzia azioni che siano volte, soprattutto, all’adeguamento ai cambiamenti climatici, questioni ambientali, del verde, la mobilità sostenibile”
Sfruttare insomma questa importante opportunità mettendosi tutti insieme, coinvolgendo tutti i territori: Città Metropolitana, Parco del Molentargius, Area Marina protetta di Villasimius, Parco Regionale dei Sette Fratelli, Pula solo per citare alcuni territori, e i comuni che sono dentro questa conurbazione ambientare. La Regione, insomma, a quel punto prenderebbe sul serio la possibilità di progettare tutti insieme una serie di azioni che valorizzino questo territorio. E magari tendere la mano verso altre zone: si può pensare, per esempio alla Marina di Arbus che offre un panorama mozzafiato.
“Se questi progetti incominciassero a prendere corpo, anche partendo solo da piccoli passi, si avrebbe un effetto emulativo straordinario, quindi è chiaro che anche altri territori si organizzerebbero in tal senso”.
Si spera, insomma, che questa sia la volta buona: “Noi ci lavoriamo”.


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