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“Volevo rivedere mia moglie e mio figlio, che non vedo da gennaio. Mia moglie sta male, ma il Belgio non vuole che io rientri, questa mattina in aeroporto mi hanno trattato come un appestato, per il sol fatto di essere italiano”.
A raccontare all’AGI l’assurda esperienza vissuta la mattina del 29 maggio all’aeroporto di Roma Fiumicino, per la seconda volta in poche settimane, è un italiano, Antonio B. “Sono un cittadino italiano, ho vissuto in Belgio per tanti anni. Ed è in Belgio che ho sposato una cittadina belga. Da questa unione è nato un figlio. Per ragioni di famiglia mia moglie e mio figlio sono stati costretti a rimanere in Belgio, per accudire la madre sofferente. Dal febbraio 2012, faccio mensilmente il pendolare tra Roma (città in cui lavoro) e Mons (cittadina belga al confine con la Francia)”. Continua a leggere su Agi.it