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“Idillio Villereccio” la commedia ironica di George Beranard Shaw in scena nell’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari, domenica 9 febbraio, con la regia di Federico Corda e interpretata da Raffaello Cossu e Manuela Merlo. L’evento organizzato da Soroptimist International d’Italia Club di Cagliari, ha un fine pregevole: la raccolta fondi per il progetto “Bambini vittime invisibili di femminicidio”.
Un tema quanto mai attuale e allarmante quello della violenza di genere in un Paese come l’Italia dove le cronache raccontano quotidianamente casi di femminicidi e abusi contro le donne. Spesso vittime e spettatori innocenti di quei terribili maltrattamenti sono proprio i loro figli. La scorsa sei settimana sei donne uccise in sette giorni. Una vera e propria emergenza nazionale.
“Un aspetto del fenomeno del femminicidio così tanto diffuso nel nostro paese è rappresentato dai minori, che sono vittime collaterali, invisibili, dimenticate, di cui si parla poco, anche se sono tanti – spiegano gli organizzatori – Il problema dei minori vittime invisibili del femminicidio è un fenomeno che assume particolare rilevanza, in quanto sono orfani due volte avendo perso non solo la madre, ma anche il padre che, dopo il femminicidio, o si suicida o è detenuto.”
Idillio villereccio (Village Wooing) è una commedia a due voci in tre conversazioni. I personaggi sono: A, un attempato e scorbutico scrittore di guide turistiche, e Z, una non ancora sfiorita signorina di un paesino del Wiltshire Downs, nella collinare campagna inglese.
“In questa “commediola” di George Bernard Shaw, scritta nel 1933 e rappresentata per la prima volta nel 1934, traspare meno, a prima vista, l’impegno politico evidente in altre sue opere più famose – come spiega bene il regista Federico Corda . Nella realtà in quest’idillio villereccio si snoda la maestria dell’autore che, con un linguaggio serrato e quasi compulsivo, adopera solo apparenti schermaglie d’amore per dar voce al perenne conflitto fra il senso comune ed il buon senso. Tra la chiusura delle convenzioni di una società gretta e limitata e la pura e semplice dote di vedere le cose come sono. I due personaggi, denominati con le semplici iniziali A e Z, incarnano perfettamente questo conflitto. Ognuno è “candidamente” persuaso di essere nel giusto e di avere il dovere, se non addirittura la missione, di persuadere l’altro. Con l’arte della parola, più che dell’eloquenza. Il punto di partenza è chiaro per entrambi, non così l’approdo che rimane un mistero fino a quando non si aprirà per entrambi un nuovo inizio. Forse un vero e proprio idillio. Con una disarmante e rassicurante promessa che finisce per vincere ogni resistenza dettata da fredda razionalità: “Non abbia paura …Tutto andrà bene!”
L’appuntamento è alle 19. La commedia è celebre, il fine è più che nobile, vietato mancare.