Guardia giurata suicida a Cagliari, i colleghi: “Una persona unica”

Parlano i colleghi della guardia giurata di San Sperate morta tre giorni fa dopo essersi tolta la vita. Proprio ieri si è risolta la vertenza della cooperativa Vigilanza Sardegna per cui lavorava, che aveva annunciato 55 licenziamenti


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“Era una persona tranquilla e serena, sempre disponibile”. Così i colleghi ricordano la guardia giurata di San Sperate che tre giorni fa si è tolta la vita a Cagliari. “Un collega ideale – lo ricorda Giovannino Pau, Rsa della Vigilanza Sardegna per la Uil, e segretario provinciale per il Sulcis Iglesiente – svolgeva il suo lavoro con dedizione, senza tirarsi mai indietro”. L’uomo era transitato da qualche anno dalla “Sarda Investigazioni” alla cooperativa “Vigilanza Sardegna”, con cui lavorava ultimamente prestando il proprio servizio al porto di Cagliari. E proprio i problemi in ambito lavorativo potrebbero essere la causa del terribile gesto: l’azienda aveva, infatti, annunciato 55 licenziamenti dal 1 gennaio. Ma dopo sit-in e proteste, ieri è stato raggiunto un accordo.

La vertenza. Ieri un incontro in Prefettura durante il quale sindacati e azienda hanno trovato un accordo: gli esuberi, passati da 55 a 19 dipendenti, verranno riassorbiti da un’Ati composta da cinque cooperative: la “Vedetta 2”, la “Coop Service”, “Sicurezza Notturna”, “Metropol Sarda” e “Vigilpol”. Gli altri trentasei continueranno a lavorare per Vigilanza Sardegna. “Le cooperative assumeranno in base alle zone di residenza delle guardie giurate – spiega il rappresentante sindacale, Giovannino Pau – I cinque vigilanti di Cagliari, per esempio, verranno assorbiti da Vedetta 2, dove confluiranno anche quelli di Oristano”. Nessun licenziamento quindi, tutti continueranno a lavorare. Tutti tranne il quarantaduenne di San Sperate, che tre giorni fa ha deciso di togliersi la vita lasciando nella disperazione la moglie e tre figli.


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