Tornano a parlare con la consueta discrezione, eleganza e fermezza i genitori di Chiara Poggi, uccisa in casa sua a Garlasco il 13 agosto 2007. Dopo 18 anni le domande che in diversi si pongono non scalfiscono le sicurezze di Rita Preda e Giuseppe Poggi, convinti che il nuovo indagato Andrea Sempio non c’entri nulla con la tragica morte della figlia. E lo ribadiscono in un’intervista rilasciata ieri sera al programma di rete 4 Quarto Grado.
“Di cromosomi Y compatibili a Garlasco possono essercene anche cinquecento”, commentano i Poggi. E sottolineano come Sempio frequentasse la casa essendo amico del figlio Marco: “Ricordo lui e mio figlio giocare al piano di sotto davanti alla tv oppure al computer in camera di Chiara”, ha aggiunto la madre di Chiara. I genitori poi confermano già quanto detto dall’indagato agli investigatori: “Chiara e Andrea si conoscevano solo di vista, non ho mai sentito dire a mio figlio che il suo amico si era fermato a parlare con lei”. Inoltre Stasi e Sempio non si conoscevano.
E sui nuovo reperti mai analizzati sono perentori:“Dopo 17 anni non capisco cosa possano trovare nel sacco dell’immondizia”. E per chi pensa che il loro atteggiamento sia dovuto al risarcimento corrisposto dalla famiglia Stasi, rispondono: “Avevamo chiesto molto meno ma se lui versa due quinti dello stipendio ci vorranno almeno 40 anni, non vedrò neanche la fine”. E su Stasi la madre di Chiara afferma: “È un condannato in via definitiva. ci sono delle sentenze e non dovrebbe esprimere dei pareri. Fino ad ora è lui il condannato”
Il prossimo 16 maggio si analizzeranno i profili genetici trovati sotto i margini ungueali di Chiara Poggi nel 2007, oltre a quelli reperiti con le nuove indagini. Sarà successivamente estrapolato il Dna trovato in campioni biologici e reperti mai sottoposti ad analisi in questi anni, o che hanno dato esito dubbio o inconcludente.