I giudici hanno concesso la semilibertà ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto io 13 agosto 2007. Il provvedimento era stato bloccato a causa del l’intervista concessa a Le Iene ed andata in onda lo scorso 30 marzo. Secondo il Tribunale di Sorveglianza di Milano non era stata autorizzata.
“Considerato il tenore pacato dell’intervista, ritiene il Collegio che tale comportamento, se valutato nel contesto di un percorso carcerario connotato dal rigoroso e costante rispetto delle regole, anche nel corso dei benefici penitenziari concessi (grazie ai quali già usufruisce di considerevoli spazi di libertà), non sia idoneo ad inficiare gli esiti della relazione di osservazione”, si legge nella motivazione del Tribunale di Sorveglianza di Milano.
La madre di Chiara, Rita Preda, commenta con poche ma significative parole: “L’abbiamo saputo poco fa – dice contattata telefonicamente dall’ANSA -. Proviamo solo, ancora una volta, tanta amarezza. Speriamo solo di non incontrarlo mai“. “Ci tengo ad evidenziare – ha spiegato l’avvocato Giada Bocellari – ed è la cosa a cui tengo di più, che il provvedimento affronta anche il tema dell’intervista, evidenziando quello che già il carcere aveva evidenziato, ossia che l’intervista non necessitava di alcuna autorizzazione e quindi non è stata violata alcuna prescrizione”.“Ci sono anche”ulteriori due considerazioni aggiunte dai giudici: non ha alcun divieto di parlare coi giornalisti e quell’intervista aveva dei toni assolutamente pacati“. “Mettiamo un punto – ha concluso la legale – anche su questa strumentalizzazione delle dichiarazioni del procuratore generale, che non erano propriamente quelle che sono uscite. Aveva tutti i requisiti per accedere alla semilibertà e quindi bene così”.












