“La nuova società in house per la progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche di interesse strategico a livello regionale costerà due milioni di euro e sarà l’ennesimo carrozzone pubblico che ridurrà il mercato per i progettisti esterni, senza garantire qualità ed efficienza”.
Ne sono convinti i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, Gianni Lampis, Gianluigi Rubiu e Marcello Orrù, che oggi in Aula, durante la discussione della legge sulle “Nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”, hanno contestato la volontà del centrosinistra di creare la società in house.
Secondo i consiglieri di FdI è concreto il rischio che la nuova impresa regionale non sia altro che “un mero strumento per l’accentramento dei lavori di realizzazione delle opere di interesse regionale, almeno nella fase di progettazione, lavori che in così vengono sottratti all’affidamento alle imprese esterne, annullando qualsiasi forma di concorrenza e impedendo la creazione di posti di lavoro, in quanto i dipendenti della società dovrebbero essere acquisiti, tramite mobilità, dall’organico della Regione e degli enti regionali”
“È particolarmente sospetto che questo potere di accentramento delle scelte di chi possa progettare e realizzare le opere pubbliche in Sardegna avvenga a pochi mesi dalle elezioni”, aggiungono.
“Questa società, invece, non deve nascere, sarebbe l’ennesimo errore di una legge già impugnata dal Governo, fatto che dimostra l’assoluta incompetenza a legiferare di questa maggioranza”, attaccano i Consiglieri di Fratelli d’Italia.
“Il ruolo della Pubblica amministrazione si limiti alle funzioni di programmazione e controllo. Diversamente i rischi che la Sardegna corre sono una crescente disoccupazione professionale, un’inefficienza dell’azione amministrativa e una pessima qualità progettuale”, concludono.













