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Il Poetto con gli ingressi contingentati e i ticket per poter prendere una tintarella o fare un bagno? Non trovano per nulla d’accordo Franco Cattolico, 52 anni, autista di Selargius. L’uomo, da decenni, frequenta la spiaggia cagliaritana: “Sempre alla Quarta fermata, insieme alla mia compagna. Far pagare dieci centesimi è una fesseria, il mare dev’essere gratuito. Al massimo si può pensare a una cifra utile per pagare chi dovrà prevenire eventuali assembramenti, spero che la polizia Municipale controlli bene tutti i bagnanti. Non c’è comunque una soluzione definitiva, secondo me, per andare al mare anche ai tempi del Coronavirus. O ci vai o non ci vai”. E, per Cattolico, il timore è che non sia possibile avere sabbia e mare sicuri tutti i giorni: “Si potrebbe andare a giorni alterni. Chi ci va il lunedì poi ci ritorna il mercoledì, può far fede proprio il ticket”, suggerisce.
“Il problema vero sarà mantenere davvero la distanza. Io voglio andarci anche tutti i giorni, al mare, indosserò la mascherina. I sabati e le domeniche in tanti, temo, vorranno andare al Poetto, sarà davvero possibile tenere i vari metri di distanza previsti, fermo restando che è comunque sbagliato, per me, far pagare il mare?”.