La decisione l’ha presa e l’ha comunicata a quei clienti, “pochi e storici, al punto che per i grandi eventi ci scambiamo pure le bomboniere”, che ancora andavano da lei in via Italia a Pirri. Francesca Annibali, da quattro decenni alla guida di un negozio per animali, punta su Sestu. Non Sestu paese, però: “Alla Corte del Sole, lì c’è movimento e potrò davvero lavorare. Lo spazio in via Italia lo terrò come magazzino”, dice, tra le lacrime. “Sì, sto piangendo perchè questo posto è stato casa mia per tantissimo tempo. Ma da quando hanno chiuso per fare i lavori il traffico è sparito, gli affari idem e non potrò reggere un altro anno con tutta la strada sbarrata”. E allora, trasferimento in blocco ai bordi della Statale 130, la Annibali da commerciante di vicinato si butta tra le fauci della grossa distribuzione, ma ne è felice: “Lì so già, perchè conosco il posto, che è totalmente diverso”. In primis ci sono i parcheggi, una distesa di stalli, gratuiti. E chi avrà bisogno di gabbiette, mangimi o altro per gli animali non dovrà fare i salti mortali.
“A giugno inizieranno i veri lavori, già si vedono poco gli operai per il cantiere che sarebbe dovuto durare poco. Farei la fine, con i miei colleghi, dei commercianti di viale Trieste. Se aprono una voragine davanti al mio negozio per collegare fogne e tubi, potete immaginare cosa succeda. Sono scappata nuovamente alla Corte, a Sestu, lì avevo già un avviamento. Il primo maggio inaugurerò il nuovo negozio, rifatto preciso e identico a quello di via Italia. La colpa è del Comune, non ha dato supporto e organizzazione a noi commercianti, una minoranza. Qui si tratta di mettere in sicurezza una zona sotto il livello del mare, se avessero lavorato velocemente e mi avessero detto che la strada sarebbe stata davvero riaperta, avrei potuto fare un sacrificio, vendendo online o a domicilio. Ma se vedi che nessuno ti aiuta e continuano ad arrivare bollette e tasse, allora mi devo difendere, per forza. E colpa ne hanno anche i commercianti come me, per natura siamo individualisti e non ci siamo coalizzati per protestare tutti insieme”.










