“Il Consiglio Regionale sardo compie l’ennesimo grave errore legislativo ai danni dei dipendenti di Forestas, approvando in commissione un disegno di legge che mira a modificare unilateralmente l’inquadramento e le condizioni di lavoro del personale dell’agenzia”. Lo afferma il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza, in merito alla vertenza dei lavoratori dell’Agenzia Forestas. “È bene ricordare ai confusi consiglieri che l’inquadramento previdenziale e contributivo dei dipendenti di Forestas non è stabilito né dal sindacato, né dal legislatore regionale, ma da una legge nazionale modificabile solo dal Parlamento. Pertanto i dipendenti di Forestas sono e saranno sempre, a prescindere dal contratto di lavoro che la regione intende loro applicare, lavoratori agricoli e, come tali, rappresentati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore e cioè Fai, Flai, Uila. Le istanze dei dipendenti di Forestas, fissi o a tempo determinato, in materia di incrementi salariali, riposi, indennità, percorsi di carriera e parificazione normativa tra operai e impiegati, sono già ben definite nella piattaforma di rinnovo del contratto integrativo, approvata da Fai-Flai-Uila il 21 febbraio 2018 – conclude Mantegazza -. Deve quindi essere ben chiaro che nessun ipotetico e diverso contratto di comparto potrà prescindere da quella Piattaforma e, comunque, da un confronto con i sindacati che rappresentano i lavoratori di Forestas. Sarà, perciò, rispedita al mittente, con grande determinazione, qualsiasi proposta peggiorativa delle condizioni dei lavoratori che intendiamo tutelare, senza se e senza ma, in ogni loro esigenza”.
“Deve essere chiaro che la nostra posizione non è uno sterile NO fine a se stesso”, aggiunge la segretaria regionale Uila Gaia Garau. “Siamo contrari ad un disegno di legge che crea ulteriori disuguaglianze tra i lavoratori. Ma qualora la regione intervenisse con delle proposte migliorative saremmo disponibili a discuterle. Per ora, nonostante la firma per gli aumenti contrattuali, il Consiglio non ha ancora reperito tutte le risorse necessarie a dare seguito all’accordo. Se i presupposti sono questi come si può credere alla volontà politica?”












