Fondi per il salvamento a mare in ritardo in Sardegna: “L’estate già partita, ma le spiagge sono insicure”

“Ritengo molto grave – denuncia il consigliere regionale Sorgia – che con la stagione turistica ormai abbondantemente avviata la Regione non abbia ancora provveduto a trasferire i fondi destinati ai Comuni costieri per l’attivazione del Sistema integrato di salvamento a mare. Solo per un mero caso ieri l’incidente non si è trasformato in tragedia”


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È stata depositata, un’interrogazione, a firma di Alessandro Sorgia gruppo misto, rivolta al Presidente della Regione, in merito ai ritardi nell’erogazione dei contributi ai comuni costieri per il finanziamento del sistema integrato di salvamento a mare, stagione balneare 2024.

“Ritengo molto grave – sostiene Sorgia – che con la stagione turistica ormai abbondantemente avviata la Regione non abbia ancora provveduto a trasferire i fondi destinati ai Comuni costieri per l’attivazione del Sistema integrato di salvamento a mare.”

“Gli accadimenti di ieri nella spiaggia di San Giovanni di Sinis – prosegue il Consigliere Regionale – che per un mero caso non si sono trasformati in tragedia hanno messo alla luce una gravissima carenza di sicurezza. Da registrare, anche, la negligenza della Protezione Civile che, a distanza di quasi un mese dalla scadenza dei termini per la presentazione delle istanze di contributo, non ha ancora provveduto alla definizione amministrativa delle pratiche inerenti l’erogazione dei contributi per il finanziamento del sistema integrato di salvamento a mare nei comuni costieri della Sardegna”.

“Sono fortemente convinto – conclude il Consigliere Sorgia – che, oltre ad avere le coste probabilmente più belle al mondo, la sicurezza del nostro mare sia fondamentale per garantire un’offerta turistica di livello e al passo coi tempi. Sempre più turisti scelgono la Sardegna e ne sono onorato, ma non è tollerabile che le nostre spiagge non siano adeguatamente presidiate per un pronto intervento in caso di necessità, come è accaduto ieri nell’oristanese”.


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