Finanziaria sarda, la bordata delle associazioni di volontariato

I rappresentanti del Terzo settore hanno chiesto invano alla politica di eliminare dalla manovra Finanziaria approvata oggi in tarda serata i contributi a pioggia destinati ai singoli enti e associazioni e destinarli alla lotta alla povertà: ripropongono politiche clientelari di vecchia e recente memoria 


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di Alessandro Zorco

 

L’Osservatorio regionale per il Volontariato ha chiesto invano alla Giunta e al Consiglio regionale di stralciare dalla manovra finanziaria 2015 i contributi a pioggia ai singoli enti ed associazioni di volontariato per evitare le vecchie logiche clientelari chiedendo di destinare tutti i finanziamenti pubblici, circa 5 milioni di euro complessivi, per la lotta alla povertà. Lo ha annunciato questa sera il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru nel corso del seminario su “Informazione e Terzo settore organizzato a Cagliari dall’Ucsi Sardegna con la partecipazione del parlamentare Edoardo Patriarca, esperto nazionale problemi “terzo settore” e Segretario del Comitato promotore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. Una richiesta vana in quanto in tarda serata la Finanziaria regionale, dopo un tour de force del Consiglio, è stata approvata definitivamente.

 

Nella lettera – indirizzata al Presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’Assessore alla Programmazione Raffaele Paci, agli Assessori, al l Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau, ai Gruppi Consiliari, alle organizzazioni di volontariato della Sardegna, al Forum del Terzo Settore, all’ANCI, al Consiglio delle Autonomie Locali e all’AICCRE e diffusa in serata agli organi di stampa – i dodici componenti dell’Osservatorio criticano duramente la Finanziaria appena approvata dall’Aula di via Roma, accusando la politica regionale di aver ”disatteso le richieste avanzate dal Volontariato e dal Terzo Settore che anche in sede di audizione in Consiglio Regionale hanno chiaramente dichiarato di rinunciare a privilegi associativi di parte per favorire politiche pubbliche volte al bene comune”.

 

“Leggere oggi in Finanziaria Regionale le poste di bilancio a favore di singoli enti e organizzazioni al di fuori di qualsiasi politica organica e di qualsiasi programmazione . si legge nella missiva – registra, secondo noi, un ripristino di logiche di privilegio che ritenevamo definitivamente superate. Così non è. La Finanziaria Regionale 2015 non è coerente e conseguente con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Giunta e dall’Assessore alla Programmazione e sembrerebbe riproporre, invece, politiche clientelari di vecchia e recente memoria. Per queste ragioni – concludono i rappresentanti del Terzo settore – dichiariamo la nostra contrarietà a nome e per conto delle organizzazioni di volontariato che ci hanno dato il mandato di rappresentarle. Condividiamo la proposta di ANCI, CAL e AICCRE affinché tali risorse (oltre 5 milioni di euro) siano destinate al contrasto delle povertà, frontiera che vede numerose nostre organizzazioni in prima fila tutti i giorni”.

 

Nel corso dell’incontro, in cui il parlamentare Edoardo Patriarca ha illustrato nel dettaglio la riforma del Terzo settore allo studio del Governo Renzi, è intervenuto anche il presidente regionale delle Acli Fabio Meloni ricordando come in Sardegna sia urgente mettere mano all’intera legislazione e come il mondo del Terzo settore, che in Sardegna conta 156 associazioni iscritte al registro regionale di promozione sociale, oltre 1000 cooperative sociali iscritte all’albo regionale, più di 1600 associazioni di volontariato e oltre 45mila volontari, abbia oggi una grande difficoltà ad interfacciarsi con le istituzioni per la mancanza di un referente unico. 

 


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