Fiera, quale futuro? A novembre unico evento con la doppia data di Ligabue

I tempi della campionaria sono nel cassetto dei ricordi già da 2 anni, dopo ben sessantotto edizioni


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I tempi della campionaria – tra giostre, trattori, pesci annaspanti in bocce di vetro e l’immancabile gastronomia da tutto (o quasi) il mondo – sono nel cassetto dei ricordi già da 2 anni, dopo ben sessantotto edizioni. Nel calendario, gli unici eventi in programma sono quattro, tre esterni e uno interno: il 3 e 4 novembre doppio concerto da sold out di Luciano Ligabue, alla fine dello stesso mese – se il programma verrà rispettato – dovrebbe arrivare per qualche ora il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Un altro appuntamento è quello del 6 novembre, seminario sulle “Eccellenze in Digitale” in una delle sale fieristiche, oltre alla 13esima edizione di Fiori e spose, dal 17 al 19 novembre.
Tuttavia, per gli ettari di viale Diaz, dopo il cambio totale del Cda – via Confcommercio, arriva Confesercenti, il nuovo presidente è Gian Luigi Molinari della Fiba – il futuro da scrivere è affidato a un foglio, ancora bianco, che dovrebbe essere riempito di idee e progetti. Ma anche, forse, di guerre di potere.
L’ente è controllato dalla Camera di Commercio, decisioni e manovre importanti arrivano tutte da lì. Ma del rilancio della fiera si parla da almeno 15 anni. E, in modo concreto, per quanto a intermittenza, da sei. Da quando il presidente è Gianni Biggio: è il 2011, a pochi giorni dalla fine del suo mandato Biggio si augura che il futuro del quartiere fieristico sia pensato e unito al vicino mare. Con tanto di contorno di progetti di restyling ed eventuale concorso di idee per una nuova vita del waterfront. È l’ultimo “potente” squillo di tromba sulla fiera. Poi, gli anni passano, le dichiarazioni quasi si sprecano – c’è spazio pure per la forte crisi di una delle ultime edizioni della campionaria, con tanto di clamorosa entrata a costo zero pur di salvare il salvabile – ma, nei fatti, tutto rimane bloccato. A pochi passi c’è appunto il mare, a un tiro di schioppo il padiglione Nervi che qualcuno vorrebbe trasformare in un decisamente “curioso” acquario e qualcun altro in un’area al coperto per concerti. Insomma, uno di quei “panorami unici” di Cagliari che, se adeguatamente sfruttati, possono rappresentare una vera e propria miniera d’oro. Una decisione-svolta, prima o poi, è auspicata da tutte le realtà che gravitano attorno alla Fiera.