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“Alla fine si sbranarono sulle macerie del partito che essi stessi avevano distrutto”. E’ questo il commento-epitaffio dei consiglieri del Gruppo misto, Adriano Salis e Giannetto Mariani, ex dirigenti storici di IDV in Sardegna, sull’esito del congresso regionale IDV che ha sancito la rottura dell’asse politico Palomba-Uggias e che portato all’elezione di quest’ultimo alla segreteria regionale del partito, in totale rottura con la segreteria uscente.
“Dalla tragedia del crollo di un partito, di cui sono corresponsabili sia Uggias che Palomba – continuano Salis e Mariani – siamo passati alla farsa di un congresso regionale che si apre in assenza del segretario e del vicesegretario uscenti e che registra la partecipazione di meno della metà degli iscritti, dopo una campagna di tesseramento che ha visto triplicare gli iscritti negli ultimi giorni utili per la partecipazione al congresso.
Federico Palomba e Salvatore Lai sono vittime dei loro stessi metodi e non possono lamentarsi perché ora Uggias li ha utilizzati contro di loro – continuano Salis e Mariani – Noi siamo stati espulsi a mezzo stampa, e ancora non conosciamo le motivazioni del provvedimento emesso da Palomba; ora Uggias ha espulso Palomba e Lai con il vecchio metodo, tutto democristiano, dei pacchetti di tessere e delle “truppe cammellate” che votano a comando nei congressi.
Uggias è entrato a fine 2008 in IDV alla ricerca di una poltrona e sulla base di un patto di potere stretto con Palomba. E’ stato trombato alle regionali del 2009 e due mesi dopo Di Pietro e Palomba gli hanno regalato il seggio al parlamento europeo. Ora che è svanita per lui sia la possibilità di riconferma in Europa che la rielezione in Consiglio regionale ci si doveva aspettare che avrebbe fatto carte false pur di conquistare l’unica poltrona rimasta disponibile, quella di segretario regionale.
Siamo in presenza di una mutazione genetica dell’Italia dei Valori – aggiungono i due consiglieri regionali – Nel partito che noi abbiamo contribuito a creare e rafforzare in Sardegna, non sarebbe mai stata consentita la candidatura a segretario regionale di persone anche solo indagate per reati contro la pubblica amministrazione. E’ utile ricordare che Adriano Salis non presentò la sua candidatura a segretario nel congresso regionale del 2010, che vide l’elezione al foto-finish di Palomba contro Daniele Cocco, proprio perché si trovava già allora nella condizione di indagato nell’indagine sui fondi dei gruppi consiliari regionali. Altro stile e ben diversa sensibilità politica!
Allora Palomba vinse il congresso proprio grazie all’apporto determinante dei pulmann traboccanti di delegati provenienti dalla Gallura; ora non si lamenti per il fatto che le “truppe cammellate” gli si sono rivoltate contro. Chi semina vento raccoglie tempesta!”.