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Ex Vigilanza Sardegna,il Tribunale da ragione ai vigilantes licenziati

di Fiorella Garofalo
25 Giugno 2017
in cagliari, zonapoetto-santelia

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La lettera di Efisio Atzeni, (segretario provinciale e regionale Unal Sardegna), che riepiloga quanto è accaduto recentemente durante una delle battaglie giudiziarie, legate alla Coop. Vigilanza Sardegna, dove, per alcuni vigilantes, il Tribunale di Oristano ha annullato il licenziamento: «C’è un campo su cui si disputa una partita di calcio – scrive Atzeni – ci sono due squadre che si fronteggiano sperando ciascuna di esse di portare a casa il punto; c’è un arbitro che osserva e controlla che la partita giocata sia corretta; ci sono i guardialinee che coadiuvano l’operato dell’arbitro;  tutto attorno al campo c’è un pubblico attento ed emotivo che gioisce e soffre per la propria squadra del cuore. Spiego questo semplice paradigma: 1) il Campo di calcio è la Sardegna; 2) le due Squadre sono da una parte i Lavoratori, dall’altra parte l’Azienda, i Datori di lavoro; 3) l’Arbitro sono coloro che dovrebbero stemperare gli animi focosi delle due squadre, i rappresentanti sindacali; 4) i Guardialinee sono le Leggi:  cpc, cpp, ccnl a cui fare riferimento; 5) il Pubblico sono i lavoratori che parteggiano da esterni, subendo il fascino del gioco: gioendo e soffrendo. Ricordate quando a causa del fallimento della Vigilanza Sardegna srl – prosegue Efisio Atzeni – era subentrata la Secur spa, a cui era sta affidata in affitto l’azienda e poi successivamente (10 gg dopo) la stessa aveva aperto una “PROCEDURA APERTURA MOBILITA” informandone:

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aprendo una procedura di mobilità e invitando le segreterie in indirizzo  a partecipare all’incontro,  c/o la sede di Via Grecale, in data 14/01/2016. L’incontro si era concluso con applicazione di un contratto di solidarietà tra lavoratori, ciascuno nell’ambito della provincia di appartenenza al lavoro, e ciascuno nell’ambito del suo settore. Io stesso facevo notare due difficoltà trascurate nel discorso: le società a capo della VGS e di coloro che avevano fatto ricorso in tribunale per essere stati licenziati senza giusta causa, in modo illecito, e che quindi le persone in contratto di solidarietà sarebbe aumentato, non più di 92 unità ma a questi si aggiungono i denuncianti. Alcuni esponenti delle sigle confederali sostenevano che non sarebbe mai successo.  “IMPOSSIBILE  CHE  RIENTRINO,  IMPOSSIBILE  VINCERE LA CAUSA.”  Ed ecco cosa è realmente accaduto:

LA SENTENZA. Le guardie giurate licenziate fanno ricorso e depositano gli atti inizialmente in data 1 giugno 2015, successivamente in data in data 26 ottobre 2015 nei confronti dei curatori fallimentari della cooperativa resistente: evocando in giudizio la SOCIETÀ COOPERATIVA VIGILANZA SARDEGNA, successivamente dichiarata fallita con sentenza n° 113 del 7 ottobre 2015 del tribunale di Cagliari. Il Giudice del Lavoro sentenzia che il ricorso deve essere accolto, con annullamento dei licenziamenti intimati ai ricorrenti e loro reintegrazione nel posto di lavoro, con condanna della resistente al pagamento delle retribuzioni spettanti dalla data del licenziamento a quella della effettiva reintegrazione, oltre accessori di legge. Sentenzia illegittimo e nullo il licenziamento per violazione delle prescrizioni dettate, in tema di licenziamento collettivo, degli articoli 4 e 5 della legge 23 luglio 1991 n. 223, non avendo la cooperativa resistente attuato le procedure previste dalla legge, ed essendo pertanto i licenziamenti inefficaci ai sensi dell’articolo 4, comma 12°, e 5, comma 3°, della legge citata.

il Giudice del Lavoro, visti gli articoli 429 CPC e 1, comma 49º, legge 28 giugno 2012 n. 92
accoglie il ricorso presentato dai denuncianti e delibera: 
Tribunale di Oristano /Sezione Lavoro / dott. Salvatore Carboni 
sentenza: Accoglimento totale n. cronol. 693/2016 del 08/03/2016  RG n. 439/2015

annulla il licenziamento intimato ai ricorrenti Giovanni Carmelo Congiu, Bruno casula, Gianfranco Meloni e Pietro Oppo; ordina alla Società Cooperativa Vigilanza Sardegna, nella persona dei curatori fallimentari in carica, l’immediata reintegrazione dei ricorrenti nel posto di lavoro; condanna la Società Cooperativa Vigilanza Sardegna, nella persona dei curatori fallimentari in carica, al pagamento, a favore dei ricorrenti, di una indennità risarcitoria pari, per ciascuno di essi, all’importo delle retribuzioni globali di fatto spettante tra la data del licenziamento e quella della effettiva reintegrazione in servizio, comunque non superiore a 12 mensilità; somme maggiorate dagli interessi legali decorrenti dalle singole scadenze retributive e sino al saldo effettivo e dalla rivalutazione monetaria annuale condanna la SOCIETÀ COOPERATIVA VIGILANZA SARDEGNA, nella persona dei curatori fallimentari in carica, al versamento, a favore dei ricorrenti, dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi dovuti agli enti competenti, maggiorati dagli interessi legali sino al saldo; condanna la SOCIETÀ COOPERATIVA VIGILANZA SARDEGNA, nella persona dei curatori fallimentari in carica, al pagamento delle spese processuali, che liquida in euro 259 per spese, euro 5.120 per onorari, oltre rimborso forfettario 15%, IVA e CPA come per legge. Tutto questo si sarebbe potuto evitare – afferma il sindacalista Efisio Atzeni – questo a causa della prepotenza assunta, del fatto di sentirsi onnipotenti, intoccabili, di essersi eretti su un piedistallo. ricordo anche a qualcun altro che lo sputo lanciato al cielo ricade sempre addosso a chi lo ha gettato.  Un  po’ di umiltà non guasta. E come dico sempre a chi mi ascolta e soprattutto a coloro che condividono le mie battaglie: difendere sempre e comunque il lavoro». 

Tags: il Tribunale del Lavoro da ragione a 4 vigilantes licenziativigilanza sardegna
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