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I dati più recenti, come il censimento eseguito dall’ISTAT (31 Dicembre 2012) lo confermano: il capoluogo perde sempre più abitanti, che vanno a rafforzare i comuni dell’hinterland e dell’Area Vasta, fino a raggiungere le 400.000 unità. Cittadine come Capoterra (25mila abitanti) e Assemini (27mila abitanti), per esempio, si sono ritrovate, negli ultimi decenni, a convivere con un incremento demografico esponenziale e importante. Tutto l’opposto di Cagliari, ridotta ad avere, al 31 Dicembre dell’anno scorso, 149mila e 300 abitanti. Una cifra irrisoria, se paragonata ai 220mila e passa abitanti stimati nel lontano ’81. Chiari segnali di come la gente si stia muovendo, dalla città, nell’Area Vasta, da valorizzare e arricchire nella maniera giusta. Da qui la proposta di creare una Città Metropolitana che riassuma, sotto un’unica “faccia”, tutti i servizi efficienti e coordinati di cui ogni cittadino ha bisogno, valorizzando sì le identità e le autonomie, ma contro ogni campanilismo. Il progetto di legge n° 387, ideato e portato avanti dal Consigliere Regionale del PD Marco Espa, fino all’anno scorso era un argomento apprezzato dai più e molto discusso; oggi non se ne sente più parlare, così il consigliere dichiara: “Che il Consiglio Regionale mandi avanti il progetto, e nei territori ad esso inerenti si inizi a discutere seriamente e concretamente. La Città Metropolitana è l’assetto ideali per darei ai cittadini servizi più efficienti, che possano soddisfare maggiormente la qualità della vita con costi notevolmente ridotti”. Non si tratterebbe, precisa Espa, di togliere poteri e autonomia decisionale ai singoli comuni, ma di coniugare le strategie amministrative di un’area di 400mila abitanti sotto un unico obbiettivo.
“E’ urgente dare avvio alla discussione sul Progetto di Legge in Consiglio Regionale, e con essa, aprire la discussione nei comuni coinvolti”.
L’area metropolitana di Cagliari è in continua espansione. Si tratta di una realtà che, anche dal punto “fisico”, non può più essere slegata e frammentaria. La proposta di Espa potrebbe garantire nuova visibilità ai suoi comuni, e modernizzare il volto dei territori che rappresentano. Fondamentale, quindi, che se ne torni a discutere seriamente.
Lorenzo Scano