Emergenza siccità nel nuorese. Dichiarato lo stato di calamità naturale Il commissario straordinario di Nuoro delibera lo stato di calamità naturale. Piano di restrizioni di Abbanoa per 15 comuni della provincia.
A partire da lunedì 27 gennaio 2025, il Comune di Nuoro e altri 15 centri della Provincia (Nuoro, Bolotana, Fonni, Gavoi, Lei, Lodine, Mamoiada, Ollolai, Oniferi, Orgosolo, Orani, Orotelli, Ottana, Sarule e Silanus.) serviti dall’acquedotto di Jann’e Ferru saranno soggetti a un piano di razionamento dell’acqua. Dorgali e Oliena, inizialmente inserite nella mappa, faranno riferimento alla sorgente di Su Gologone evitando così le restrizioni. L’erogazione sarà garantita a giorni alterni (24 ore di apertura seguite da 24 ore di chiusura) per far fronte alla grave scarsità idrica causata dalla siccità prolungata. Il commissario comunale di Nuoro, Giovanni Pirisi, ha proclamato lo stato di calamità naturale per il persistente deficit idrico, per le conseguenze sul settore zootecnico e in conseguenza al piano di razionamento comunicato da Abbanoa.
La decisione è arrivata alla conclusione degli incontri convocati dalla Presidenza della Regione Sardegna con Abbanoa, l’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna “Egas” e gli amministratori dei Comuni, e mira a salvaguardare le risorse idriche residue nei bacini di Olai e Govossai, attualmente al di sotto del 20% della disponibilità massima autorizzata. Secondo le stime di Abbanoa “senza restrizioni e senza poggia, a disposizione per i comuni serviti dai due bacini c’è acqua solo per i prossimi 4 mesi.” Sono già stati messi in atto tutti gli interventi per sfruttare al meglio la capacità idrica degli invasi e per metterli in interconnessione in modo da trasferire l’acqua in eccesso.
L’area non è nuova a queste situazioni critiche. La novità quest’anno risiede nel fatto che si tratta di una siccità invernale, un fenomeno che creerà significativi disagi per la popolazione come la potenziale chiusura di scuole, edifici pubblici e esercizi commerciali. Il commissario Pirisi ha sottolineato come le restrizioni idriche potrebbero avere gravi ripercussioni sui servizi pubblici: «Il piano di razionamento idrico prevede chiusure che potrebbero coinvolgere anche le scuole, con il rischio concreto di interrompere l’attività scolastica in alcuni giorni. Questo comporterebbe disagi enormi per le famiglie e per l’intera comunità». Grande preoccupazione anche da parte delle imprese specie quelle più piccole che non hanno gli spazi per dotarsi di serbatoi o per quelle del settore della trasformazione dei prodotti che non possono sospendere la loro attività. Da parte delle associazioni interessate è stata chiesta quindi una proroga e avanzata la proposta di dimezzare la durata delle interruzioni idriche passando dalle 24 alle 12 h.
Resta quindi alta la preoccupazione e la situazione è costantemente monitorata e pronta a essere rimodulata con nuovi piani se dovessero esserci dei cambiamenti. Osservate speciali le precipitazioni previste per questi giorni che potrebbero aiutare ad abbassare il livello di allerta.