Ha pagato soldi in più per imbarcare, nella stiva, un bagaglio carico di sassi – del peso di circa 45 chili – e, per non farsi mancare nulla, anche una manciata di sabbia. Tutto “rubato”, durante le vacanze, nelle spiagge sarde di Masua e Is Arutas. Ma quella valigia piena di “unicità sarde” è stata fortunatamente intercettata nell’area dei controlli dell’aeroporto di Elmas: il vacanziero “vandalo” ha dovuto rinunciare ai suoi maxi souvenir ed è ritornato a casa con una valigia in meno. Nessuna multa o denuncia, però. Come mai? Lo spiega Franco Murru, presidente dell’associazione “Sardegna rubata e depredata”, realtà da anni attiva sia presso gli scali aeroportuali sardi sia su Facebook: “La Forestale non è più presente, sarebbe una conquista poter avere la presenza dei suoi uomini negli aeroporti tutto l’anno”. Insomma, finita l’estate, “allentati” i controlli: così fa capire Murru. I sassi e la sabbia “torneranno al proprio posto, a Masua e Is Arutas”. E l’augurio che Murru fa al turista è solo uno: “Grazie per la visita e speriamo di non rivederci”.
Furti – e tentati furti – di sabbia, conchiglie e sassi delle spiagge sarde che vanno avanti, quindi, anche in autunno. Il bel tempo e le temperature ancora miti “attirano”, purtroppo, anche turisti “vandali”. In pochi mesi, solo nell’area di Villasimius, l'”ammanco” – poi recuperato – è stato di ottocento chili in appena quattro mesi.








