Si è spento Sergio Frau, giornalista e scrittore nato a Cagliari e profondamente legato alla Sardegna, alla sua storia e ai suoi misteri. Per quasi trent’anni ha firmato le pagine culturali di Repubblica, entrando tra le voci più autorevoli del giornalismo italiano. Ma è stato soprattutto con i suoi libri che ha saputo accendere un dibattito destinato a lasciare il segno. Il suo messaggio era chiaro: guardare la Sardegna non come periferia, ma come crocevia della storia del Mediterraneo, forse addirittura del mondo antico. Un invito a cambiare prospettiva, a rimettere in discussione i confini del sapere consolidato
Nel 2002 segnò il panorama editoriale con il saggio “Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta”, un lavoro che proponeva una lettura radicalmente nuova del mito: le celebri Colonne, tradizionalmente identificate con lo Stretto di Gibilterra, avrebbero potuto trovarsi in realtà anche nel canale di Sicilia. Una chiave interpretativa che spostava il cuore del mito di Atlantide verso la Sardegna, immaginata come l’isola scomparsa di cui parlò Platone. Un’ipotesi ardita ma sostenuta da ricerche, confronti storici e misurazioni, che riportava la civiltà nuragica al centro di un discorso universale.
In quegli anni Frau dedicò grande attenzione a luoghi come Sorgono, nel cuore dell’Isola, dove si trovano circa duecento menhir e il grande rosone della chiesa di San Mauro, che sembra puntare verso quei megaliti. Qui individuò quello che definì il “centro del centro del mondo”, un concetto che sviluppò nel volume “Omphalos”.
Frau lascia un vuoto incolmabile nella divulgazione scientifica: tanti i messaggi di cordoglio e ricordo.











