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“Piena solidarietà a Gabriele Bergamin, lo studente 21enne di Scienze della comunicazione aggredito sabato scorso in piazza Matteotti a Cagliari”. Il messaggio al giovane gay aggredito da tre bulletti – dopo gli insulti quali “fr****”, finocchio e principessa” c’è stato spazio anche per spintoni e sputi – arriva da Lorenzo Caddeo, presidente di Unica Lgbt. Solidarietà a parte, c’è anche il pieno sconcerto per quello che, per il numero uno dell’associazione universitaria che tutela gay, lesbiche, bisessuali e transessuali “è un episodio che ben rappresenta il volto dell’omofobia, non è bullismo perchè si tratta di una violenza scaturita dall’abbigliamento di una persona. È assurdo che nel 2019 un gay venga aggredito per lo smalto sulle unghie e i pantaloncini corti, significa che mancano ancora i presupposti per una società civile”. Caddeo lancia un appello alle istituzioni, “alla Regione dico che non siamo cittadini di serie B, c’è una proposta di legge contro l’omobitransfobia che, se approvata, contribuirebbe a tutelarci di più”.
L’aggressione in piazza Matteotti della quale è rimasto vittima Bergamin, stando alla sua denuncia presentata in questura, è avvenuta sotto gli occhi di alcune persone “viaggiatori del pullman” fermo al capolinea, “ma nessuno è intervenuto in mio aiuto”. Un particolare che fa rabbrividire Caddeo: “Mi spaventa tantissimo l’indifferenza delle persone, c’è stata un’aggressione. Quando accadrà ad un nostro caro come ci comporteremo? Di fronte a certe scene non si può e non si deve restare indifferenti”.