Nuovi, inquietanti particolari emergono dall’inchiesta sulla morte di Luigi Gulisano e della moglie Marisa Dessí, i due anziani trovati senza vita lo scorso 5 dicembre nel loro appartamento di via Ghibli, nel Quartiere del Sole. La Procura ha disposto ulteriori approfondimenti tecnici nominando due specialisti di anatomopatologia forense, i professori Stefano Tambuzzi e Domenico Di Candia, affiancati dal colonnello Marco Palanca del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri. La notizia è stata riportata oggi dall’Unione Sarda. Secondo la nuova linea d’indagine, i coniugi potrebbero essere stati dapprima storditi con nitrito di sodio e poi uccisi tramite soffocamento, probabilmente con un foulard e un cuscino. I campioni prelevati durante l’autopsia hanno evidenziato nel loro stomaco una ingente concentrazione del conservante, compatibile con un’azione dolosa. Ulteriori esami dovranno chiarire se le lesioni rilevate su entrambi i corpi siano state inferte per provocarne il decesso, e se effettivamente le sostanze ingerite siano state sufficienti a a decretarne la morte o se, al contrario, abbiano avuto un ruolo secondario nel caso di aggressione violenta. Il quadro investigativo, già complesso, si arricchisce di interrogativi sull’orario esatto della morte e sulla dinamica degli ultimi minuti di vita della coppia. Solo la relazione conclusiva dei consulenti permetterà alla pm Allieri di chiudere il fascicolo indicando con certezza modalità, cause e momento del delitto. Intanto resta in custodia cautelare nel carcere di Uta il figlio minore, Claudio Gulisano, 44 anni, unico indagato per il duplice omicidio. Fu lui a chiamare i soccorsi, raccontando al medico legale che i genitori avevano consumato funghi velenosi. Una versione subito apparsa lacunosa. A rafforzare i sospetti degli inquirenti concorrono due elementi: un consistente trasferimento di denaro dai conti dei coniugi a favore del figlio e la testimonianza di una vicina che lo avrebbe visto lasciare l’appartamento ore prima del ritrovamento, quando i genitori erano presumibilmente già morti. Nei prossimi sessanta giorni Tambuzzi e Di Candia effettueranno nuovi test istologici e tossicologici, mentre i RIS analizzeranno tracce biologiche sugli oggetti sequestrati. Solo allora si potrà stabilire se il nitrito di sodio sia stato somministrato con premeditazione e se le violenze successive abbiano avuto il solo scopo di assicurare la morte. La città attende risposte definitive su un delitto che ha scosso la quiete di uno dei quartieri più tranquilli di Cagliari, trasformando un appartamento vista mare nella scena di un macabro mistero familiare.