Sono diciotto le persone ad essere state condannate in primo grado nel processo scaturito dall’inchiesta della polizia “Marina Express”, che ha portato allo smantellamento di due bande di spacciatori che, da Is Mirrionis e San Michele, sono riusciti a far arrivare la droga sino al cuore della movida, nel rione cagliaritano della Marina, utilizzando proprio dei pony express. Il giudice Roberto Cau ha inflitto le pene più pesanti a quelli che, per l’accusa, sono stati i capibanda: Andrea Murru (9 anni) e Jonathan Pirina (8 anni). Poi altre sedici condanne, con pene che vanno dai 2 anni e nove mesi ai sei anni. Gli agenti della squadra mobile avevano svolto minuziose indagini, arrivando a intercettare gli spacciatori proprio nel cuore dei due rioni popolari cagliaritani. Le pene, rispetto a quanto era stato chiesto dal pm Rossana Allieri, sono però state molto meno dure. Tra le richieste spiccavano anche 22 anni di reclusione, ma così non è stato.
Infatti, pur accogliendo la ricostruzione di due associazioni a delinquere, al termine del processo abbreviato il giudice ha ritenuto che si trattasse di piccolo spaccio. L’avvocato Herika Dessì, che tutela Murru e Pirina, offre una chiave di lettura molto chiara: “Il giudice ha derubricato il reato ad associazione di piccolo spaccio e ha fatto crollare le pene. Sono nettamente inferiori rispetto a quanto contestato dal pm. Leggerò le motivazioni e deciderò come impostare la difesa e quale strategia mettere in atto in appello”.










