Ventisei anni fa l’inizio di un lavoro che, nei suoi sogni, le avrebbe consentito di vivere per sempre in modo dignitoso. Poi, gli stipendi che iniziano a non arrivare o ad arrivare in ritardo e, ultimamente, la malattia della madre. Donatella Mulas, fisioterapista 49enne dell’Aias di Assemini, è “in congedo parentale”. Le sue giornate le trascorre prendendosi cura di chi l’ha messa al mondo. Sua mamma, novantuno anni, è costretta sulla sedia a rotelle per via di molte malattie: “Vivo grazie alla sua pensione da 1200 euro, praticamente lei paga me anzichè pagare un’altra persona. Ho due figli di diciotto e vent’anni da mantenere e sono separata”, spiega la Mulas, “loro hanno bisogno di tantissime cose”. E, se almeno quelle indispensabili riescono ad averle, è unicamente grazie ai soldi della nonna. E i soldi che mancano all’appello, nel conto della Mulas, “sono almeno ottomila o novemila euro, sono tanti gli stipendi arretrati”.
Come andare avanti? Difficile dirlo, sicuramente “non credo che riuscirò ancora per molto. Ho pensato di andare a lavorare da altre parti” nonostante le quarantanove primavere, “ora rimango ancora un pochino perchè ho il congedo parentale. Ho già avuto altre offerte di lavoro da alcuni enti”.











