Nei giorni scorsi i consiglieri comunali della minoranza, Masala e Campus, hanno dichiarato di voler entrare nel merito della partecipazione da parte dell’Amministrazione ai bandi in materia di Lavori pubblici banditi dalla Regione perché, sostengono: “Bosa è esclusa da gran parte dei finanziamenti”.
«Se avessero letto i bandi uno per uno avrebbero capito da soli l’opportunità e la possibilità di partecipare a determinate linee di finanziamento» risponde oggi il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Federico Ledda, che nella riunione odierna del Consiglio comunale non ha potuto interloquire con i due consiglieri, in quanto Masala e Campus, non si sono presentati nell’Aula consiliare, disertando i lavori dell’Assemblea.
«Avrei voluto discutere la questione in aula durante il consiglio comunale di oggi, ma puntualmente non si sono presentati alla seduta. Abili a scrivere sui social, molto meno al confronto istituzionale. Ma non me ne meraviglio. Quindi, onde riservare loro un’altra brutta figura, riporto che il Comune di Bosa ha partecipato ai bandi della Regione con ben 6 interventi sottoposti a finanziamento per il totale di 2.8milioni di euro. Uno sforzo mastodontico dell’ufficio Lavori pubblici, che in due mesi ha dovuto redigere ben 5 progetti con annesse incombenze burocratiche. Segno questo della enorme professionalità dei tecnici affidati al settore sotto la mia guida, in primis della responsabile ing. Elena Beccu. Una vera corsa contro il tempo per avere progetti pronti che, anche se non immediatamente finanziati, sono pronti e appaltabili in qualsiasi momento trovino copertura finanziaria».
I progetti sono i seguenti:
· Intervento sulle coperture e facciate del Convento del Carmine per 300.000 euro approvato a livello esecutivo. Ammesso e non finanziato in prima battuta;
· Intervento sulla ex tipografia per 300.000 euro approvato a livello esecutivo. Ammesso e non finanziato in prima battuta.
· Ulteriore intervento sul Convento del Carmine per altri 300.000 euro, approvato a livello di preliminare.
«Su questi tre interventi la Regione, in graduatoria provvisoria, ha detratto il punteggio di 30 punti asserendo che non fossero immobili dedicati all’espletamento dei compiti istituzionali dell’ente. Abbiamo presentato regolari osservazioni asserendo che questi siano dedicati invece ad attività pubblica e quindi potrebbero essere finanziati in prima battuta», precisa Ledda.
L’intervento da 500.000 euro sulle condotte di acque bianche del Corso, invece, è stato finanziato e ad assegnazione definitiva i lavori saranno pronti da appaltare per risolvere un problema di decenni legato agli allagamenti del Corso in prossimità dell’incrocio con via Cugia.
Ancora, l’intervento da 300.000 euro per la riqualificazione dell’area di via Delitala è ammesso a finanziamento ma al momento non beneficiario, e l’intervento della strada di Turas, approvato anche questo a livello di FTE come via Delitala, è escluso dalla graduatoria provvisoria perché la Regione individua quella strada come extraurbana. Il Comune presenterà anche in questo caso le osservazioni riguardo a tale assegnazione.
«Pertanto, confermo l’enorme lavoro svolto dagli uffici e posso garantire la presenza di Bosa nelle graduatorie. Avrebbe fatto piacere anche a noi, come altri Comuni, vedere finanziate 6 opere su 6, ma questo è quello che sogna chi viaggia al buio, noi continuiamo a lavorare con i piedi per terra» continua il vicesindaco.
«Tra l’altro, non ricordo a che bando di finanziamento avesse partecipato Campus da assessore ai Lavori pubblici e quale finanziamento avesse portato a casa. Mi pare nessuno. Gli raccomanderei di ricordarsi a sua volta di ciò che non ha fatto, ogni tanto. Sarebbe opportuno».
Sugli altri bandi, Ledda precisa: «Al bando dei cimiteri non eravamo ammissibili per aver ricevuto già il finanziamento nel 2021 e avremmo partecipato a quello per ponti e viadotti con l’intervento sul ponte vecchio, ma questo sarebbe stato ammissibile solamente se con dichiarate criticità strutturali che non emergono, né dalle ultime prove di carico, né dagli ultimi sopralluoghi effettuati con tecnici professionisti».
E infine: «Mi sarei aspettato che i consiglieri entrassero nel merito delle scelte di intervento, secondo loro opportune o meno, invece di sindacare i punteggi ottenuti, mettendo in dubbio, ancora una volta inutilmente e in maniera del tutto infondata, la professionalità e la dedizione degli uffici che hanno redatto progetti in tempi record. Vorrei che conoscessero l’iter amministrativo necessario anche solo per l’approvazione di un FTE, che impone lavoro importante per gli uffici. Figuriamoci se consideriamo che prima di essere approvati devono anche passare per i dovuti pareri. Tutto in 3 mesi e per 6 progetti. Oltre a tutta l’attività ordinaria relativa alle altre opere, svolta puntualmente e quotidianamente».













