“Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave. Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori, alla nostra storia. Perché col menefreghismo non si va da nessuna parte. E poi, concedetemelo, è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti. Per carità, ognuno la vede come vuole. Il pensiero è libero. Ma io, sia chiaro, voglio anche un’Italia libera, di guardare avanti innanzitutto.
Il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo non fanno parte dei valori del MoVimento 5 Stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana. Non è questione di destra o di sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell’Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda!” è il posto al vetriolo pubblicato oggi dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio a due giorni dal 25 aprile.
Di Maio, come riporta il nostro giornale partner Quotidiano.net “annuncia che lui sarà in piazza per la festa della Liberazione (parteciperà alla festa organizzata dalla Comunità ebraica di Roma con i ministri Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede e la sindaca di Roma Virginia Raggi), al contrario di Salvini che per tempo ha detto chiaro che né lui né i ministri della Lega parteciperanno alle celebrazioni. Non che sia una novità (l’anno scorso Salvini bollò il 25 aprile come “una festa troppo rossa“), ma presta il destro al vicepremier pentastellato per distinguersi una volta di più dal suo ‘gemello diverso’.”












