“A me risulta che l’avvocato Fercia non sia più il rappresentante del collegio di garanzia elettorale. Prima del deposito dei suoi atti, i miei avvocati mi hanno notificato una sua lettera di dimissioni, quindi non riesco a capire a che titolo si stia costituendo”: l’ha detto, a proposito della questione decadenza per irregolarità nelle spese elettorali, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, a margine del vertice di maggioranza convocato in consiglio regionale per discutere della manovra finanziaria sarda. “Non sono un giurista – ha precisato Todde – Mi baso su quanto affermano i costituzionalisti, i miei legali e sulla valutazione condivisa all’interno della maggioranza. Ribadisco la mia fiducia nella giustizia: la sentenza della consulta, pur escludendo la parte relativa alla decadenza, ha fornito indicazioni molto chiare. Ora spetterà ai giudici proseguire il loro lavoro”, ha concluso. L’udienza di appello in sede civile è fissata per il 7 novembre.
Fercia, che ha precisato di essere in carica fino a sostituzione non ancora avvenuta, all’indomani delle due sentenze della corte costituzionale, venerdì scorso ha depositato nella cancelleria della Corte d’appello di Cagliari un atto difensivo integrativo, precisando che la decisione della consulta non è affatto “dirimente”. In sostanza, secondo Fercia, intanto la corte costituzionale non ha stabilito niente di definitivo sulla decadenza, e ha inoltre dichiarato che spetta solo al tribunale civile con la sentenza d’appello decidere sulla gravità delle violazioni nelle spese elettorali ed eventualmente imporre al consiglio regionale di esprimersi sulla decadenza della Todde, adempiendo così ai propri doveri d’ufficio in base alla legge 515 del ’93.
Fercia, che ha precisato di essere in carica fino a sostituzione non ancora avvenuta, all’indomani delle due sentenze della corte costituzionale, venerdì scorso ha depositato nella cancelleria della Corte d’appello di Cagliari un atto difensivo integrativo, precisando che la decisione della consulta non è affatto “dirimente”. In sostanza, secondo Fercia, intanto la corte costituzionale non ha stabilito niente di definitivo sulla decadenza, e ha inoltre dichiarato che spetta solo al tribunale civile con la sentenza d’appello decidere sulla gravità delle violazioni nelle spese elettorali ed eventualmente imporre al consiglio regionale di esprimersi sulla decadenza della Todde, adempiendo così ai propri doveri d’ufficio in base alla legge 515 del ’93.
Una storia infinita, insomma, che entro novembre potrebbe però trovare il suo epilogo.










